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«Joint Statement» é l’accordo firmato tra Svizzera e Stati Uniti il 29 agosto 2013 a Washington che permette di porre fine alla lunga controversia fiscale tra le banche svizzere e gli Stati Uniti. La soluzione convenuta definisce il quadro di cooperazione delle banche con le autorità statunitensi e rispetta la sovranità e l’ordinamento giuridico svizzero. Nodi centrali sono la dichiarazione comune del Governo svizzero e degli Stati Uniti, il programma unilaterale statunitense al quale le banche possono partecipare volontariamente e, da parte della Svizzera, il modello di autorizzazione del 3 luglio 2013 che regge la cooperazione delle banche con le autorità statunitensi. Con questa soluzione le banche svizzere potranno regolarizzare il passato entro un quadro definito, nel rispetto dell’ordinamento giuridico svizzero, non introducendo norme con effetto retroattivo e non implicando il ricorso al diritto d’urgenza.
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Nell’ambito della loro cooperazione con le autorità statunitensi, le banche dovranno rispettare il diritto svizzero vigente, in particolare le disposizioni sulla protezione dei dati e sul diritto del lavoro. Questi principi sono stati espressamente fissati dal Consiglio federale nel modello di autorizzazione.

Nella sua dichiarazione del 19 giugno 2013, il Parlamento svizzero aveva espresso l’auspicio che il Consiglio federale considerasse, nel quadro del diritto svizzero vigente, tutte le misure volte a permettere alle banche di cooperare con il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti. Il 28 agosto il Consiglio federale ha esaminato la soluzione proposta dagli Stati Uniti e ha dato il via libera alla conclusione di un accordo.

Svizzera e Stati Uniti firmano un accordo («Joint Statement») per porre fine alla controversia fiscale tra le banche svizzere e gli Stati Uniti.