il sito web Caffé Dunant propone con il notiziario nr. 523 del 29 marzo 2014 una riflessione dell’articolo “non esiste una ricetta unica” di BayarmaaLuntan, Consigliere del Segretario Generale della FICR, apparso sul sito della Rivista della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa “The Magazine of the International Red Cross and Red Crescent Movement”.
La traduzione non ufficiale é di Serena Corniglia.
Durante i venticinque anni che sono seguiti al lancio della politica del “rinnovamento economico” in Vietnam, l’appoggio del governo alla Croce Rossa Vietnamita è stato fondamentale per permettere alla Società Nazionale di aiutare le persone vulnerabili e di reagire alle catastrofi.
Questo sostegno assume diverse forme – fra le altre, stipendi degli impiegati, uffici, veicoli – e si accompagna a un certo grado di controllo. Sul piano operativo, la Croce Rossa Vietnamita è autonoma: sceglie le proprie attività, i luoghi di intervento e i suoi beneficiari. Il governo, tuttavia, nomina i dirigenti e lo staff, fatto che può sollevare qualche preoccupazione per le Società Nazionali desiderose di restare ausiliarie indipendenti dei pubblici poteri.
La questione dell’indipendenza non si limita a questo; con la progressiva apertura del paese nel corso degli ultimi decenni, la Croce Rossa Vietnamita si è aperta alla cooperazione internazionale. I partner del Movimento sono arrivati, portando idee, competenze e risorse.
Il sostegno da parte di donatori internazionali e del governo nazionale è stato necessario e benvenuto, ma ha dato luogo a più di una contraddizione in materia di compiti, regole e aspettative. I partner del Movimento hanno spesso fatto fatica a comprendere la stretta relazione fra la Società Nazionale e le autorità. Nei loro rapporti sulle missioni, i delegati hanno spesso evocato un’organizzazione «bloccata in un sistema» o «un Gulliver, un gigante legato dalla burocrazia». I più, tuttavia, rilevavano anche l’efficienza dei servizi forniti.
La questione è quindi la seguente: bisogna liberare questo gigante e se si, in che modo? I primi tentativi, influenzati dall’esterno, si manifestarono durante il processo di redazione della legislazione nazionale e dei nuovi sistemi di governance interna.
La Commissione Congiunta CICR/Federazione internazionale per gli Statuti delle Società Nazionali suggerì di separare le funzioni di direzione e gestione, al fine di «evitare i conflitti di interesse e fare in modo che la Società Nazionale funzioni efficacemente» – un nobile obiettivo, senza dubbio. La Società Nazionale seguì le indicazioni nel 2007, ma tornò presto al vecchio modello di «presidente esecutivo», in cui governance e operazioni sono strettamente legate.
Sulla base di interviste che ho condotto per lo studio del 2012 della FICR, “The art of balancing: a study of Vietnam Red Cross Society and its partnership”, a mio parere la Commissione Congiunta ha voluto imporre una struttura di governance che non corrispondeva al contesto culturale e storico nazionale. L’applicazione meccanica di un modello esterno, per quanto possa sembrare ottimale sulla carta, ha creato dei problemi concreti di gestione in tutta la rete della Croce Rossa Vietnamita.
Lo stesso problema si è posto con la redazione della legge sulla Croce Rossa. Il primo disegno di legge è stato oggetto di critiche legittime della Commissione Congiunta, perché conferiva un potere decisionale eccessivo al governo. Il testo che propose, tuttavia – basato sulla legge-tipo sul riconoscimento delle Società Nazionali – non corrispondeva alla complessa realtà del paese. I membri della Commissione furono delusi dal testo di legge adottato definitivamente dall’Assemblea Nazionale nel 2008. Una autonomia effettiva sarebbe stata favorita, senza dubbio, da un approccio più sfumato e a lungo termine.
Pressioni esterne
L’afflusso di fondi stranieri mise ulteriori pressioni sul personale della Società Nazionale, facendone, in una certa misura, un «fornitore di servizi» per programmi internazionali. In seno alla Croce Rossa del Vietnam, alcune persone considerano che l’accento posto sull’esecuzione dei progetti dei donatori ostacoli lo sviluppo della Società Nazionale.
Il caso della Croce Rossa Vietnamita dimostra chiaramente che l’indipendenza è esposta a numerose e differenti minacce. La tendenza del Movimento a imporre concetti e strumenti universali basati su modelli standardizzati, senza interrogarsi sulla loro adeguatezza a livello locale, può paradossalmente diminuire l’autonomia locale. Anche interventi mal coordinati dei partner, associati a fondi riservati all’esecuzione di determinati programmi, possono causare un eccessivo sfruttamento delle capacità e compromettere l’autonomia.
Le Società Nazionali possono realizzare grandi cose e salvare molte vite con l’appoggio di partner diversi. In ultima analisi spetta loro decidere la rotta. È in questo modo che i partner del Movimento potranno sostenerle al meglio, senza compromettere la loro indipendenza, individuando strategie coordinate e a lungo termine, basate su una conoscenza approfondita della realtà politica, economica e culturale della Società Nazionale.