Il 15 giugno di 150 anni fa nasceva la Croce Rossa Italiana.
La nascita della Croce Rossa Italiana è una cosa importante che riguarda tutti gli italiani, non solo quelli che la Croce Rossa l’hanno scelta come stile di vita, come attività, come impegno, ma riguarda anche tutte le persone che vivono su territorio italiano dal 1864 fino ad oggi. Nessuno può dirsi al riparo dal diventare prima o poi vulnerabile ed avere così bisogno di aiuto, quell’aiuto che gli operatori della CRI portano in ogni circostanza, in ogni luogo e verso ogni persona.
Consapevoli dell’importanza storica ed attuale della Croce Rossa Italiana nei suoi 150 anni, ci auguriamo per Lei ancora una vita lunga … lunghissima.
Maria Grazia Baccolo
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150° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA.
Tratto da: “Storia della Croce Rossa Italiana dalla nascita al 1914” Edito da Franco Angeli I.Saggi, a cura di Costantino Cipolla e Paolo Vanni pag.814 -815
Citazione del Prof. Paolo Vanni: “senza date e senza fatti non è possibile fare nessuna storia!”
“Il 15 giugno 1864 nasce ufficialmente il Comitato milanese dell’Associazione italiana di soccorso per i militari feriti e malati in tempo di guerra: era nata la futura C.R.I.! Il re Vittorio Emanuele II ne è l’augusto protettore ed il principe Umberto il Presidente onorario. Secondo l’articolo 1 delle sue Basi di regolamento esso ha lo scopo di “soccorrere i feriti e i malati militari, e di secondare in ogni modo il servizio di sanità militare delle armate in tempo di guerra”. Secondo l’articolo 14 in tempo di pace ci si deve preparare al tempo di guerra. Questi sono i due articoli riassuntivi. La neutralità del ferito in guerra era già stata sostenuta con l’esempio e la parola dal dottor Ferdinando Palasciano dall’assedio di Messina del 1848 e poi davanti all’Accademia Pontaniana di Napoli…..
La crudezza della guerra e l’avvento di armi sempre più moderne, associate all’inutilità di una morte ingloriosa a causa della mancanza di cure e del necessario per sopravvivere erano di sicuro già note a tutti i medici militari da qualche secolo. Ed è per questo che al Congresso di statistica di Berlino del settembre 1863 l’amico di Dunant, dottor Basting, strappa l’applauso dei medici militari presenti parlando di neutralità per il ferito, per le strutture e le persone tutte che lo assistono.
8-22 agosto 1864: Conferenza diplomatica di Ginevra detta della Convenzione per migliorare la sorte dei militari feriti degli eserciti in campagna. Sono presenti sedici Stati, di cui dodici hanno munito i loro delegati del potere di firmare il trattato: Baden, Belgio, Danimarca, Spagna, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Gran ducato di Hesse-Darmstadt, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Prussia, Sassonia, Svezia-Norvegia, Svizzera, Wurttemberg. Quattro paesi con loro rammarico non potranno partecipare alla negoziazione per ragioni pratiche: Brasile, Grecia, Messico e Turchia. Il Re d’Italia Vittorio Emanuele II è rappresentato ufficialmente dal Console italiano a Ginevra Giovanni Capello e dal medico divisionario cavalier dottor Felice Baroffio, entrambi cavalieri dell’ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Il dottor Cesare Castiglione riporta nel suo rendiconto morale ed economico del 25 novembre 1866, di aver partecipato e aver avuto l’onore della parola, a titolo personale, per spiegare cosa si era fatto in Italia….
4 dicembre 1864:dopo la Francia, la Svizzera, il Belgio, l’Olanda, tocca all’Italia ratificare ufficialmente la propria adesione alla Convenzione di Ginevra. La prima Italia unita del 1861 è dunque il quinto Stato sovrano in assoluto.
11 dicembre 1864: … si svolge l’adunanza del Comitato milanese della Associazione Italiana di soccorso per i militari feriti e malati in tempo di guerra: viene approvato il primo regolamento e si comunica che altri Comitati dell’Associazione Medica Italiana hanno risposto all’appello del 15 giugno. Vengono riportati i Comitati di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Ferrara, Firenze, Monza, Torino ed altri fino ad arrivare ad una quindicina. Il Comitato milanese si divide in 4 sezioni ciascuna con una diversa funzione: I° raccolta di mezzi, II° raccolta di oggetti, III° cura della conservazione degli stessi, IV° preparazione del personale medico ed infermieristico (le squadriglie di assistenza). Forse questo è l’embrione di quello che sarà il Corpo militare della CRI. Le Signore non partecipano alla 4° sezione.
dal Notiziario Caffè Dunant nr. 527 del 15 giugno 2014