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Interessante commento é apparso su Doctor 33 sull’invecchiamento dei medici che non riguarda solo la società italiana e la medicina generale ma tocca tutta l’Europa e tutti i medici.
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Lo dice in realtà il Rapporto sulle Cure Primarie in Europa, editato dall’Osservatorio Salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, mette il dito sulla piaga.

L’Unione Europea sembra che abbia già messo in moto un programma per risolvere la questione. Il Joint action on health workforce planning and forecasting-JAFWH, presentato ufficialmente a dicembre in un’audizione a Roma, dove ha promosso più gruppi di lavoro per rilevare dati e fare proiezioni che tengano conto dei flussi in ingresso ed uscita negli stati comunitari sia di sanitari sia di migranti, nonché dell’evoluzione delle patologie e delle tipologie di compiti in capo alle diverse professioni.

La classe medica italiana ha una età media oltre i 55 anni ed il Report OMS colloca il nostro paese in una sorta di “medietà”: servizio sanitario forte, lavoro del medico di famiglia importante ma poco appetibile con solo il 17% degli studenti che vuol diventare “generalista”. Lo scarso ricambio è un ulteriore problema anche in altri paesi come Spagna, Svezia, Norvegia e Repubblica Ceca dove l’età media dei medici di famiglia supera i 55 anni.

Sui medici di famiglia è stata fatta una proiezione nel 2013 con prospettiva a 15 anni: ne mancheranno circa 60 mila, un dato – quello JAFWH – che conferma le previsioni fatte da Fimmg, che a loro volta paventano tra una decina d’anni oltre 10 milioni di cittadini senza medico.

Nel 2028 su una popolazione di 60 milioni circa l’UE prevede un fabbisogno di 288 mila medici ripartiti fra tutte le specialità. Agli attuali ritmi di reclutamento, le proiezioni di qui a 13 anni in Italia indicano che avremo una forza lavoro di 221 mila medici con un carenza di oltre 60 mila.

Il programma viene elaborato sulla base della legislazione sulla sanità della Comunità che è “concorrente” e non “esclusivo”.