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Il prossimo 5 giugno andrà in votazione l’iniziativa popolare del 4 ottobre 2013 «Per un reddito di base incondizionato» (FF 2015 7899).
reddito di base incondizionato
L’iniziativa popolare chiede alla Confederazione di istituire un reddito di base che sia versato a tutta la popolazione senza alcuna condizione affinché possa condurre un’esistenza dignitosa e partecipare alla vita pubblica. In tal modo i promotori dell’iniziativa intendono consentire a tutte le persone di scegliere più liberamente come impostare la loro vita e di disporre di un maggior margine per impegnarsi, ad esempio, sul piano sociale. Quale base di discussione, propongono un reddito di base mensile di 2500 franchi per gli adulti e di 625 franchi per i minorenni.

Il Consiglio federale pur accogliendo favorevolmente la discussione sul valore del lavoro e sulle conseguenze della crescente tecnicizzazione, digitalizzazione della società e condividendo quest’obiettivo, che riflette per altro valori fondamentali sanciti dalla Costituzione, respinge l’iniziativa; ritiene che l’introduzione di un reddito di base incondizionato avrebbe pesanti conseguenze negative sull’economia svizzera e sul sistema di sicurezza sociale. Con un reddito di base, per diversi gruppi di persone non sarebbe infatti più finanziariamente interessante esercitare un’attività lucrativa. Questo vale in particolare per coloro che guadagnano meno o poco più di 2500 franchi.

Secondo i calcoli del Consiglio federale basati sui dati del 2012, il reddito di base incondizionato genererebbe costi per 208 miliardi di franchi l’anno, mettendo a repentaglio la coesione sociale.

Il nostro sistema sociale è ben sviluppato e aiuta in modo mirato le persone che non sono in grado di provvedere in modo autonomo al loro sostentamento. Con il reddito di base incondizionato, tutta la popolazione riceverebbe una tale prestazione senza dover fornire un contributo alla società. Ciò lederebbe il senso di giustizia di molte persone.