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Il 7 dicembre l’UNESCO ha iscritto il Carnevale di Basilea nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale dell’umanità.

Il dodicesimo Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, riunitosi sull’Isola di Jeju in Corea del Sud, ha deciso l’iscrizione del Carnevale di Basilea nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

L’UNESCO ha considerato esemplare la candidatura del Carnevale di Basilea perché questo rafforza la visibilità del patrimonio culturale immateriale urbano e sottolinea l’importanza della lingua come vettore di questo patrimonio: il Carnevale è una tradizione vivente ricchissima che riunisce musica, espressioni orali in dialetto e artigianato ed è presente in molti contesti della vita sociale, politica ed economica della città.

Il Carnevale di Basilea è stato sottoposto all’UNESCO, dall’Ufficio federale della cultura (UFC), nel marzo 2016 affinché venisse inserita nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La candidatura, che è stata elaborata in collaborazione con il comitato del Carnevale, è stata considerata esemplare perché valorizza l’uso del dialetto come veicolo di trasmissione del patrimonio culturale; le misure di salvaguardia di questa espressione culturale, proposte dal comitato del Carnevale puntano a coinvolgere le nuove generazioni spronando la formazione musicale dei giovani suonatori di pifferi e tamburi e producendo materiale pedagogico per le scolaresche basilesi

L’UNESCO, con la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, si prefigge di proteggere un patrimonio che si iscrive nel tempo, nelle pratiche comunitarie e nelle interazioni sociali e che comprende tradizioni viventi come le espressioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze della natura, le abilità artigianali. Questo patrimonio illustra la creatività umana e testimonia la grande diversità delle espressioni culturali del mondo.

Photo: Pixabay