Il 23 settembre 2018, il popolo svizzero si dovrà esprimere sul Decreto federale concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali, conosciuto anche come “Controprogetto all’iniziativa per la bici”
L’oggetto della votazione in breve: l’uso della bicicletta contribuisce a ridurre il traffico automobilistico e l’affollamento negli altri mezzi di trasporto. Una buona rete di vie ciclabili aiuta inoltre a separare i flussi di traffico, riducendo il rischio che auto, bici e pedoni si intralcino a vicenda e che si verifichino incidenti.
Nel 2015, alcuni partiti e associazioni avevano lanciato l’«iniziativa per la bici»: lo scopo era obbligare la Confederazione a promuovere i percorsi ciclabili. Secondo il Consiglio federale ed il Parlamento questa iniziativa aveva pretese troppo elevate. Hanno così presentato un controprogetto che attribuisce alla Confederazione unicamente il compito di sostenere e coordinare misure in favore dei percorsi per le biciclette, così come fa già per i percorsi pedonali. Di fronte a questo controprogetto, l’iniziativa è stata ritirata. Il 23 settembre si vota dunque sul controprogetto presentato da Consiglio federale e Parlamento.
La domanda che figura sulla scheda:
“Volete accettare il decreto federale del 13 marzo 2018 concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali?” (Controprogetto diretto all’iniziativa popolare «Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali [Iniziativa per la bici]», ritirata).
L’opinione del Consiglio federale e del Parlamento è affermativa. L’uso della bicicletta aiuta a ridurre l’affollamento nei treni, bus e tram e la densità del traffico automobilistico. Una rete di vie ciclabili sicure e di qualità aiuta a prevenire gli incidenti – a vantaggio di tutti. È dunque importante che la Confederazione possa sostenere l’azione dei Cantoni a favore delle vie ciclabili, come fa per i sentieri e i percorsi pedonali.
Una minoranza di parlamentari ritiene, invece, che la mobilità ciclistica debba restare di esclusiva competenza dei Cantoni e dei Comuni e che la valorizzazione della mobilità ciclistica a livello costituzionale comporti elevati oneri finanziari per la Confederazione.
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