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La Biblioteca nazionale svizzera ripercorre in una mostra la storia del LSD, sostanza sospesa fra droga miracolosa e opera diabolica.

Nel 1943 il chimico Albert Hofmann scopre l’allucinogeno chiamato LSD (dietilammide-25 dell’acido lisergico), la mostra si ispira al libro «LSD – Il mio bambino difficile», edito in italiano con il sottotitolo “riflessioni su droghe sacre, misticismo e scienza”, scritto dallo stesso Hofmann nel 1979 in cui l’autore racconta della scoperta, della sintesi e degli effetti dell’LSD affrontando anche il tema del suo possibile uso terapeutico nel trattamento delle psicosi.

Il 16 aprile 1943, conducendo ricerche su un fungo chiamato segale cornuta, il chimico svizzero Albert Hofmann diventa il primo essere umano a sperimentare allucinazioni dovute all’LSD; mentre si trova nel suo laboratorio di Basilea, il suo organismo assimila una piccola quantità di questa sostanza sconosciuta.

Tre giorni dopo la scoperta, nel famoso esperimento su sé stesso, Albert Hofmann assume nuovamente LSD e torna a casa in bicicletta in preda a forti allucinazioni; il rapporto di cinque pagine sulla vicenda è esposto nella mostra insieme al contributo nel diario di laboratorio. Con la scoperta dei suoi enormi effetti psichedelici inizia la movimentata storia del LSD.

A 75 anni di distanza, la mostra alla Biblioteca nazionale svizzera illustra i molteplici cambiamenti sociali e culturali provocati dal LSD e che hanno visto coinvolta questa sostanza.

Dopo la rapida diffusione nella ricerca e nella psichiatria, dagli anni Cinquanta la sostanza acquista popolarità anche al di fuori della medicina; viene sempre più utilizzata come allucinogeno, specialmente da artisti e scrittori. Negli anni Sessanta, con i figli dei fiori LSD abbandona definitivamente gli ambienti clinici della psichiatria trasformandosi da medicamento in droga della cultura pop.

Nel 1968, a seguito di resoconti su gravi incidenti e sui danni psichici permanenti provocati dagli stati di estasi, la Svizzera emana il primo divieto parziale del LSD.

Oltre dieci anni più tardi esce «LSD – Il mio bambino difficile», libro che sta particolarmente a cuore a Hofmann, perennemente legato alla sostanza da lui scoperta. Con questa pubblicazione lo scienziato cerca di intervenire nel dibattito pubblico, ma quando la casa editrice Klett-Cotta di Stoccarda lo presenta, l’interesse che suscita è modesto e aumenterà solo nel corso del tempo. La speranza di Hofmann che il suo bambino difficile possa diventare un giorno un bambino prodigio sembra quindi farsi nuovamente più concreta: in Svizzera e negli Stati Uniti al LSD sono attribuite peculiarità terapeutiche nel trattamento di depressioni e come cura di supporto per malati terminali.

Il libro di Hofmann, oggi, è considerato uno dei libri svizzeri a carattere scientifico e divulgativo più conosciuti, è l’elemento chiave dell’intera mostra che resterà aperta dal 7 settembre 2018 all’11 gennaio 2019.

Photo: Pixabay.com