Il mondo, come ha affermato Monique Veaute, presidente della Fondazione Romaeuropa, si presenta a noi diviso “tra la globalizzazione – con la sua utopia di una comunità umana pensata soprattutto sugli scambi – e il suo opposto: il rifiuto della comunità globale e il rifugio nell’individualità. (…) Promuovere l’apertura alla conoscenza è un modo per poter negare i falsi preconcetti riguardo i rischi che la nostra società corre incontrando altre civiltà. (…) Se è vero, come suggerisce Giuseppe Laterza, che la cultura rende migliori perché arricchisce e amplifica la nostra visione del mondo, allora essa promuove anche una relazione diversa con l’Altro rendendo la comunità più vivibile”.
“È una sfida che il Romaeuropa Festival 2018 ‘Between Worlds’ intende accogliere invitando artisti dall’Africa, dalla Cina, dall’Iran, dall’Argentina, dal Brasile. Attraverso il teatro o la danza e la performance ci racconteranno storie che hanno segnato l’immaginario dei loro paesi, ci trasmetteranno con ironia e con forza sentimenti che a volte ci sembreranno vicini alle nostre preoccupazioni e che invece affondano le loro radici in realtà di cui spesso conosciamo poco o niente”.
Alla manifestazione saranno presenti artisti da ventiquattro paesi di quattro continenti che superano i confini tra le diverse discipline artistiche. Figure di riferimento della creazione artistica internazionale e, nel contempo, oltre la metà di compagnie invitate che saranno per la prima volta al Ref, di cui una parte consistente di giovanissimi e scoperte.
La XXXIII Edizione del Romaeuropa Festival, dal titolo ‘Between Worlds’ inizierà il 19 settembre e si protrarrà fino al 25 novembre, sarà dislocata in molteplici spazi del patrimonio storico e dell’architettura contemporanea, in teatri pubblici e privati, in luoghi periferici e centrali di Roma con artisti provenienti da tutto il mondo, in un “percorso ragionato e sensibile, dove le contraddizioni sono una sfida, senza nascondersi le paure, i fallimenti e le fragilità che agitano il presente che viviamo, offrendo il nostro Festival come ambito di ritrovo per chi rivendica leggerezza e pensiero”.
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