Più trasparenza nei flussi finanziari a favore dei Paesi produttori di materie prime: è questo l’obiettivo perseguito dall’Iniziativa per la trasparenza nelle industrie estrattive (Extractive Industries Transparency Initiative, EITI). Il 28 marzo sono stati presentati a una conferenza EITI-SECO a Losanna risultati e obiettivi.
Nonostante la loro potenziale ricchezza, i Paesi produttori di materie prime presentano spesso tassi di crescita procapite e un tenore di vita medio molto bassi rispetto a certi Paesi poveri o sprovvisti di materie prime. I potenziali benefici per la popolazione locale sono spesso vanificati dalla corruzione e dall’utilizzo inadeguato dei ricavi provenienti da questo settore. La trasparenza può essere un rimedio, perché sollecita i Governi interessati a rendere conto del loro operato.
L’Iniziativa per la trasparenza nelle industrie estrattive (ITIE o EITI) è la norma mondiale per la promozione di una governance aperta e responsabile delle risorse petrolifere, gasifere e minerali.
L’ITIE è guidata dalla convinzione che le risorse naturali di un Paese appartengono ai suoi cittadini e ha elaborato una norma che mira a promuovere la gestione aperta di queste risorse.
La normativa ITIE esige dai Paesi che pubblicano delle informazioni sulla catena dei valori estrattivi, dalla concessione dei diritti estrattivi ai guadagni del governo, al modo con cui la popolazione beneficia dei guadagni e cerca di rinforzare la governance pubbliche delle imprese.
Il quadro normativo di riferimento (standard EITI) viene oggi implementato da 52 Paesi e da oltre 60 società di estrazione e commercializzazione e sostenuto da 400 organizzazioni della società civile.
La Svizzera – che figura fra le principali piazze mondiali di commercio delle materie prime – si assume la propria responsabilità attraverso contributi finanziari a favore dell’EITI e con una sua rappresentanza attiva nel consiglio di vigilanza. (Fonte: admin.ch)
Photo: Pixabay.com