Prorogata fino all’8 settembre 2019 l’esposizione di alcune istallazioni di Cracking Art nelle vie di Ascona.
Pinguini sulla banchina del porticciolo, lupi presso la Biblioteca ed il Museo Comunale, elefanti, un alligatore o delle chiocciole a passeggio presso il Collegio, animali di ogni grandezza per catturare attenzione e fantasia di adulti e bambini compongono la mostra, inaugurata il 31 marzo e prorogata fino all’8 settembre 2019, dislocata per tutto l’abitato della suggestiva città, in riva al Lago Maggiore.
Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’intento di cambiare la storia dell’arte “attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale”.
Il termine “Cracking Art” deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di “incrinarsi, spezzarsi”, mentre con il nome di “cracking” catalitico viene “chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica”: per gli artisti del movimento “è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte”.
Cracking, quindi, “è il divario dell’uomo contemporaneo, dibattuto tra la naturalità originaria ed un futuro sempre più artificiale”.
Le opere d’arte contemporanee sono realizzate in plastica rigenerata ed ulteriormente rigenerabile, la mostra “en plein air” vuole sponsorizzare, attraverso il nuovo, il patrimonio esistente: in questo caso il restauro delle cappelle affrescate della zona.