Il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC), ha evidenziato, nel suo rapporto, l’ampio divario esistente tra i risultati che dovrebbero essere ottenuti entro il 2020 e quanto ci si può realmente aspettare entro quella data.
Lo studio, elaborato nell’arco di due anni, ha analizzato come lo sfruttamento delle risorse ambientali contribuisca al cambiamento climatico e come i mutamenti climatici facciano sentire i loro effetti sull’ambiente e le risorse ambientali.
“I risultati indicano che la conferenza ONU di Copenaghen potrà essere considerata un successo, solo nel caso in cui impegni, intenzioni, finanziamenti e promesse fatte, siano rispettati”, ha detto il Direttore Esecutivo dell’UNEP, Achim Steiner”.
Il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC) ha evidenziato che, per scongiurare gli effetti più gravi del cambiamento climatico, i paesi industrializzati devono ridurre le proprie emissioni dal 25 al 40% – rispetto ai livelli registrati nel 1990 – entro il 2020, e devono dimezzare le emissioni globali entro il 2050. Gli ambiti in cui intervenire sono, tra gli altri l’alimentazione umana, la produzione agricola e la zootecnia intensiva come l’incremento dell’agricoltura biologica, la riduzione del consumo di carne e derivati e l’adozione di nuovi stili di vita.
L’emergenza climatica è un problema ormai improcrastinabile; negli stessi giorni in cui veniva pubblicato rapporto “Cambiamento climatico e territorio”, i rappresentanti dei giovani attivisti aderenti al movimento “Fridays for Future”, si sono riuniti a Losanna in occasione dello SMILE, Summer Meeting In Lausanne Europe, vertice a favore della protezione del clima.
L’incontro ha coinvolto 500 attivisti provenienti da 37 Paesi di tutto il mondo, organizzato da giovani attivisti al di sotto dei 25 anni, e’ ospitato dall’Università di Losanna (UNIL). “I componenti della delegazione sono stati scelti “senza distinzione di sesso, di etnia, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, tenendo conto della parità di genere, delle competenze linguistiche, dell’età e dell’area geografica di provenienza. Per ridurre al minimo la propria impronta ecologica, i delegati hanno raggiunto il luogo del Summit tramite bus e treni.
Photo: Pixabay.com