L’opuscolo “Always on. Come vivono i giovani la connessione permanente?”, pubblicato il 26 agosto 2019, dalla Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG), presenta i principali risultati dell’inchiesta svolta presso 1001 giovani tra i 16 e i 25 anni.
La Scuola superiore di lavoro sociale della Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale (FHNW – riunisce le scuole universitarie dei cantoni Argovia, Basilea Città, Basilea Campagna e Soletta) ha realizzato, su mandato della CFIG e con il sostegno dell’istituto M.I.S. Trend, un’inchiesta rappresentativa presso 1001 giovani tra i 16 e i 25 anni e un gruppo di confronto di 390 adulti tra i 40 e i 55 anni. Le domande riguardavano temi quali il tipo e la durata delle attività online, l’importanza accordata a queste ultime nonché l’esperienza e le strategie per gestire la connessione permanente.
Dall’inchiesta emerge che i media digitali sono molto importanti per i giovani, che li utilizzano in modo intenso e variato. In media i giovani tra i 16 e i 25 anni trascorrono online 4 ore al giorno nel tempo libero. Servizi di messaggistica istantanea, reti sociali, e-mail e portali video sono largamente utilizzati. I giovani interpellati apprezzano la possibilità di essere in contatto con gli altri, cercare informazioni per la scuola o il lavoro e divertirsi.
“Lo studio mostra che i giovani non sono persi davanti ai loro schermi, sono più coscienti degli adulti delle implicazioni dell’utilizzo di Internet e riflettono molto sulle ripercussioni della connessione permanente», constata Sami Kanaan, presidente della CFIG. «Circa la metà dei giovani vive la connessione permanente in modo positivo, il restante la vive in modo ambivalente. (…) Un giovane su tre si sente infatti messo sotto pressione dalle app che premiano l’utilizzo regolare e uno su quattro diventa nervoso quando rimane offline per periodi prolungati» precisa Sami Kanaan.
L’inchiesta ha evidenziato che il 95% dei giovani ricorre ad almeno una strategia per gestire le numerose sollecitazioni dei servizi online: due giovani su cinque si pongono regole riguardo al momento e alla durata delle loro attività online.
Lo studio si è anche concentrato sul 10% dei giovani la cui attività online è più intensa di quella dei coetanei (in media 5,4 ore al giorno), mostrando che questo gruppo s’interroga maggiormente sugli effetti positivi e negativi della connessione permanente. Questi giovani «connessi sempre e ovunque» si pongono inoltre più regole, molti di loro manifestano sintomi di astinenza quando non sono online.
I principali risultati dell’inchiesta sono presentati nell’opuscolo «Always on. Come vivono i giovani la connessione permanente?», e possono essere scaricati in versione elettronica dal sito Internet della Commissione: www.cfig.ch. (Fonte: admin.ch)
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