Lo scorso 5 agosto 2019, il Sindaco di Roma Virginia Raggi ha emanato un’ordinanza in cui impone l’utilizzo di sacchetti trasparenti per gettare alcuni generi di rifiuti.
Il sindaco, nelle Premessa dell’ordinanza, riconosce che “la gestione dei rifiuti urbani nel territorio di Roma Capitale sta attraversando una fase di criticità connessa alla riduzione della disponibilità da parte degli impianti utilizzati per il trattamento dei rifiuti indifferenziati” causata, almeno in parte, dall’incendio di due impianti di smaltimento dei rifiuti avvenuti a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro: i TMB Salario, incendiato l’11 dicembre 2018, e Rocca Cencia, andato a fuoco il 24 marzo 2019.
La situazione di crisi attraversata dalla città nei mesi estivi “risulta aggravata da fenomeni di conferimento irregolare o di criticità nella gestione dei rifiuti; rifiuti urbani in particolare, in alcune aree del territorio comunale di Roma Capitale si è registrato un anomalo incremento nel conferimento di rifiuti urbani nei cassonetti stradali ubicati nelle zone periferiche confinanti con altri Comuni che, a seguito dell’attivazione del sistema di raccolta “porta a porta” (che nella città di Roma avviene solo in zone limitate) hanno rimosso le postazioni stradali” cioè i cassonetti per la raccolta differenziata e non lungo le strade.
Inoltre, sempre secondo quanto riportato nell’ordinanza emessa dalla sindaca Raggi, il divieto di utilizzare sacchetti non trasparenti per gettare la spazzatura servirà ad incentivare la cittadinanza ad effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti con maggior impegno; questa asserzione è confortata da “dati di letteratura in materia, – che – dimostrano che l’utilizzo di sacchi trasparenti contribuisce ad una maggiore responsabilizzazione dei cittadini alla corretta effettuazione della raccolta differenziata, migliorando dal punto di vista qualitativo e quantitativo l’intercettazione delle frazioni secche suscettibili di recupero” mentre, invece, “l’utilizzo di sacchi non trasparenti per il conferimento delle frazioni secche suscettibili di recupero (multimateriale leggero), favorisce gli errati conferimenti mentre l’impiego dei medesimi sacchi per la raccolta del rifiuto indifferenziato/secco residuo convoglia a tale destino rifiuti recuperabili, diminuendo di fatto i quantitativi avviati a raccolta differenziata”.
Per questo l’ordinanza numero 153/2019 del 5 agosto 2019, stabilisce “il divieto, per tutti coloro che non sono residenti nel territorio di Roma Capitale, di conferire nel circuito di raccolta di Roma Capitale, rifiuti urbani prodotti nel territorio di altri Comuni” e “il divieto di utilizzo di sacchi non trasparenti per il conferimento della frazione multimateriale leggero (plastica e metalli) e per la frazione indifferenziata/secco residuo”.
Il provvedimento è divenuto immediatamente esecutivo quindi chi non dovesse conferire correttamente i rifiuti può essere punito con delle multe variabili da 25 a 500 euro. Fonte: www.comune.roma.it