L’insorgere di batteri resistenti a livello mondiale è tra i problemi sanitari più gravi della nostra epoca. La Svizzera, insieme alla comunità internazionale, è esortata a ridurre l’incremento delle resistenze e a limitare la loro trasmissione e diffusione. Nel 2015 è stato lanciato il programma Strategia contro le resistenze agli antibiotici (StAR) che ora vede arrivare i primi successi.
L’uso esagerato e inappropriato di antibiotici può contribuire all’insorgere di resistenze. Il numero di infezioni provocate da batteri resistenti cresce a livello mondiale e anche in Svizzera. Tali infezioni possono essere trattate solo difficilmente con antibiotici o talvolta sono addirittura incurabili.
Mediante misure a diversi livelli, la Strategia contro le resistenze agli antibiotici (StAR) garantisce l’efficacia duratura degli antibiotici per il trattamento dell’uomo e degli animali. Rientrano nelle misure: la promozione dell’utilizzo corretto degli antibiotici, la prevenzione delle infezioni negli ospedali, la sorveglianza delle resistenze e del consumo di antibiotici, la promozione della ricerca e la trasmissione di conoscenze nonché la sensibilizzazione di un ampio pubblico. La Strategia è attuata dalla Confederazione in collaborazione con medici, farmacisti, veterinari, agricoltori e altri partner.
Nel settore umano, sono state formulate linee guida uniformi che definiscono tempi, modi e dosaggi dell’impiego di antibiotici.
Nell’ambito della medicina veterinaria negli ultimi dieci anni è stato possibile dimezzare il quantitativo di antibiotici venduti e la vendita di alcuni di essi è stata limitata. Non è possibile esprimere considerazioni sul modo in cui gli antibiotici sono effettivamente utilizzati in questo settore, anche se nel 2019 è stato introdotto un Sistema di informazione nazionale per la registrazione degli antibiotici nella medicina veterinaria SI AMV grazie al quale viene rilevato il consumo di antibiotici relativamente a diverse specie animali e tipi di produzione (p.es. vitelli da ingrasso, bestiame da latte), delle singole aziende detentrici di animali e degli studi veterinari.
Anche nell’agricoltura gli allevatori sono sensibilizzati. Diversi settori agricoli, hanno avviato dei programmi di prevenzione per migliorare la salute degli animali, poiché animali sani non hanno bisogno di antibiotici. Gli sforzi profusi nel settore agricolo si evidenziano nel calo del consumo di antibiotici osservato dal 2008.
Nei corsi d’acqua svizzeri sono stati riscontrati sporadicamente batteri resistenti agli antibiotici. Una parte di questi vi è presente per natura; un’altra giunge nei laghi e nei fiumi con le acque di scarico. Già oggi gli impianti di depurazione eliminano fino al 99% di questi microrganismi. Il fatto che determinati impianti siano dotati di livelli supplementari di pulizia fa sì che gli antibiotici siano ridotti nettamente.
Con la campagna di sensibilizzazione «Antibiotici: quando serve, quanto serve!» la Confederazione informa la popolazione svizzera su un attento uso degli antibiotici.
Il 18 novembre 2019, parallelamente alla Settimana mondiale per l’uso prudente di antibiotici dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), inizia un’azione nazionale per la restituzione degli antibiotici non più necessari. Con la restituzione in farmacia o nello studio medico, ognuno di noi può contribuire ad un uso oculato degli antibiotici e si evita, inoltre, che i medicamenti finiscano nei rifiuti domestici o nelle acque di scarico e inquinino l’ambiente. Fonte. admin.ch
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