Nel 2019 le emissioni di CO2 generate dai carburanti (benzina e diesel) sono rimaste invariate a un livello elevato rispetto all’anno precedente.
Con la statistica annuale del CO2 l’UFAM verifica l’evoluzione delle emissioni di CO2 provenienti da combustibili e carburanti. Per poter effettuare un raffronto negli anni, l’influsso delle temperature invernali sull’utilizzo di olio da riscaldamento e gas è compensato mediante la cosiddetta correzione climatica.
Il volume crescente di traffico (più chilometri percorsi) e l’aumento delle autovetture ad alta intensità di emissioni mantengono le emissioni di CO2 prodotte dai carburanti al livello dell’anno precedente, ossia +2,9 per cento rispetto al 1990.
L’assestamento delle emissioni a tale livello è dovuto principalmente al maggior impiego, da qualche anno a questa parte, di biocarburanti e alla quota crescente della mobilità elettrica nel traffico stradale.
Gli importatori di carburanti fossili devono compensare una parte delle emissioni di CO2 prodotte dai carburanti con riduzione delle emissioni in Svizzera. Nel 2020 tale quota sarà pari al 10 per cento. L’aggiunta di biocarburanti può essere considerata una misura di compensazione.
Le emissioni di combustibili sono di nuovo scese nel 2019 dopo la correzione climatica che consente di determinare l’influsso dei mesi invernali, le cui temperature variano di anno in anno, sul maggiore o minore consumo di energia per il riscaldamento e di convertirlo in una temperatura media.
La diminuzione è dovuta in gran parte al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e al maggiore utilizzo di energie rinnovabili per il riscaldamento. Il marcato influsso delle temperature invernali sulle emissioni mostra che gli edifici in Svizzera (responsabili di circa tre quarti delle emissioni di CO2 generate dai combustibili) sono ancora in gran parte riscaldati a olio o gas fossile. Per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi occorre ridurre le energie fossili. Fonte: admin.ch
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