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Contrariamente a quello che ancora in tanti credono, NON è “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”.

Il detto risale a ben 5 secoli fa, cioè a prima del 1582: a quel tempo la sfasatura fra calendario civile e calendario solare era ancora così rilevante che il solstizio, (giorno nel quale il sole descrive nel cielo l’arco più breve) cadeva proprio fra il 12 e il 13 dicembre rendendolo quindi il giorno più corto. Va infatti rammentato che la Terra, per fare un giro completo intorno al Sole, impiega 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi, ma i giorni dell’anno secondo il calendario civile erano/sono 365 ..“esatti”.

Per recuperare le 6 ore di differenza, nel 46 a.C., fu introdotto il calendario giuliano (sotto Giulio Cesare) con un anno bisestile ogni 4.
(6 ore x 4 anni = 24 ore: esattamente il giorno di differenza che anche oggi si aggiunge a febbraio!).

Il calendario romano, aveva così risolto il problema delle 6 ore e venne considerato per l’epoca molto accurato. Non aveva però tenuto conto della ulteriore differenza dei 9 minuti e dei 10 secondi considerata irrisoria.
Questa differenza peró, (circa un centesimo di giorno), si accumulò col passare dei secoli, per cui le date d’inizio delle stagioni (regolate con il sole) si spostavano man mano all’indietro (si perdeva un giorno ogni 128 anni circa) fino ad arrivare, nel XVI secolo, a 10 giorni!

Per questo nel 1582 fu introdotto il calendario gregoriano (per decreto di papa Gregorio XIII) che ordinò di passare direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, per ‘recuperare’ quei 10 giorni di che si erano accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il solstizio passò così al 21-22 dicembre (come è oggi) ma la festa della Santa è rimasta sempre al 13 e così anche il detto legato al giorno più corto si è tramandato invariato fino ai nostri giorni.

Fonte: Cieli sereni – PG