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Il numero delle infezioni si mantiene ad un livello elevato e con la circolazione delle nuove varianti del virus, molto più contagiose, aumenta il rischio di un’impennata dei contagi. In considerazione della situazione epidemiologica che resta tesa, nella sua seduta del 13 gennaio il Consiglio federale ha deciso di dare un ulteriore giro di vite ai provvedimenti contro la diffusione del coronavirus e di adottare nuovi provvedimenti per ridurre in modo drastico i contatti.

Nello scorso mese di dicembre il Consiglio federale aveva inasprito i provvedimenti contro la diffusione del coronavirus decretando, fra l’altro, la chiusura dal 22 dicembre dei ristoranti e delle strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport. Nonostante questi inasprimenti, a tutt’oggi non si constata una significativa inversione di tendenza nella progressione dei nuovi casi.

La Svizzera deve, al momento, fare i conti anche con la presenza di due nuove varianti del coronavirus, altamente contagiose, che rischiano di provocare un’impennata delle infezioni difficilmente controllabile. In numerosi Paesi in cui queste varianti circolano in misura importante, le nuove infezioni sono cresciute in modo repentino nelle ultime settimane. Stando alle prime stime, le nuove varianti sarebbero del 50-70 per cento più contagiose.

Il Consiglio federale ritiene estremamente preoccupanti questi scenari, anche se finora non vi sono indizi secondo cui le nuove varianti siano più pericolose o suscettibili di causare decorsi più gravi della malattia. Ai fini di una riduzione ancora più drastica dei contatti, e quindi di un rallentamento della diffusione delle nuove varianti del coronavirus, il Governo ha perciò dato un ulteriore giro di vite ai provvedimenti.

Il Consiglio federale prolunga di cinque settimane i provvedimenti decisi lo scorso dicembre: i ristoranti e le strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport restano così chiusi sino alla fine di febbraio.

Dal prossimo 18 gennaio, il Governo inasprisce inoltre i provvedimenti nazionali, chiudendo negozi e mercati. Fanno eccezione i commerci che vendono beni di prima necessità. Resta inoltre consentito il ritiro, sul posto, della merce ordinata. La regola che prevedeva la chiusura alle 19 e la domenica di negozi, negozietti delle stazioni di servizio e chioschi è invece revocata.

I datori di lavoro devono disporre il telelavoro nei casi in cui, per la natura dell’attività, ciò è possibile e attuabile senza un onere sproporzionato.

Per i casi in cui il lavoro non può essere svolto da casa, o lo può essere soltanto in parte, sono stati emanati ulteriori provvedimenti.
Su richiesta della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità e in base alle esperienze nell’esecuzione sono state inoltre precisate le modalità per l’esenzione dall’obbligo della mascherina: per provare che vi si ha diritto per motivi di natura medica è necessario l’attestato di un medico o uno psicoterapeuta che può essere rilasciato soltanto se indicato per la persona che ne fa richiesta.

Le persone particolarmente a rischio vengono protette in modo specifico con l’introduzione del diritto al telelavoro o a una protezione equivalente sul posto di lavoro, oppure alla dispensa dal lavoro.

Vengono applicate restrizioni per le manifestazioni private e gli assembramenti in spazi pubblici dove possono partecipare al massimo cinque persone, bambini compresi.

fonte: admin.ch
photo: pixabay