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Nella seduta del 27 gennaio 2021, il Consiglio federale ha preso diverse decisioni per far fronte alla pandemia e contenerne la diffusione.

Per incentivare maggiormente questi test rapidi, dal 1° febbraio la Confederazione ne assumerà i costi per individuare anche i casi di trasmissione del virus da parte da persone senza sintomi.

L’estensione della strategia di test ha anche lo scopo di contribuire a identificare e contenere per tempo i focolai locali. Non da ultimo perché le nuove varianti del coronavirus, più infettive, si stanno ulteriormente diffondendo in Svizzera. La Confederazione assume i costi dei test sulle persone senza sintomi anche in questi casi.

Le disposizioni sulla quarantena dopo un contatto stretto sono integrate da una strategia di «test e rilascio». Secondo le regole vigenti, bisogna stare in quarantena per dieci giorni a decorrere dall’ultimo contatto con una persona contagiata. D’ora in poi, con il consenso dell’autorità cantonale competente, la quarantena potrà essere terminata prima, a condizione che la persona interessata risulti negativa a un test antigenico rapido o a un’analisi biomolecolare (test PCR) eseguiti al più presto il settimo giorno. I costi del test sono a carico della persona interessata. Fino al termine ordinario della quarantena (dieci giorni), la persona interessata deve continuare a indossare una mascherina facciale e tenersi a una distanza di 1,5 metri dalle altre persone, salvo che si trovi nella propria abitazione o nel proprio. In caso di test positivo, la persona interessata deve mettersi immediatamente in isolamento.

La nuova strategia di «test e rilascio» vale anche per chi entra in Svizzera in provenienza da uno Stato o una regione con rischio elevato di contagio. All’entrata in Svizzera queste persone dovranno presentare un test PCR negativo eseguito non più di 72 ore prima. Dopodiché si dovranno mettere in quarantena per dieci giorni. Possono però concludere la quarantena a partire dal settimo giorno se risultano negative a un test antigenico rapido o a un test PCR. Anche chi giunge in aereo da Paesi o regioni non considerati a rischio deve presentare un test PCR negativo. Il controllo è eseguito prima dell’imbarco.

In futuro, anche chi giunge in Svizzera in aereo, battello, autobus o treno da un Paese o una regione che non presenta un rischio elevato di contagio dovrà fornire i propri dati di contatto. Questi dati saranno registrati mediante un modulo di entrata elettronico. In questo modo si potranno tracciare più facilmente e rapidamente i contagi e interrompere tempestivamente le catene di infezione. Le nuove disposizioni entreranno in vigore l’8 febbraio.

Dal 1° febbraio, inoltre, le violazioni dei provvedimenti per combattere l’epidemia saranno esplicitamente considerate come infrazioni ed in alcuni casi potranno essere sanzionate con multe disciplinari. L’importo della multa sarà compreso tra 50 e 200 franchi, a seconda della gravità dell’infrazione.

Dal 1° febbraio la Confederazione assume anche i costi delle vaccinazioni effettuate dai farmacisti, alle stesse condizioni previste per le vaccinazioni nei centri di vaccinazione. Questo consente ai Cantoni di integrare le farmacie nel proprio piano vaccinale.

La situazione epidemiologica in Svizzera migliora soltanto lentamente, soprattutto per quanto riguarda il numero delle nuove infezioni. Più marcata la diminuzione del numero di ricoveri e decessi. La pressione sui reparti di terapia intensiva rimane tuttavia elevata e la percentuale di infezioni con le nuove varianti del virus continua a raddoppiare ogni settimana.

fonte: admin.ch
photo: pixabay