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Uno studio a lungo termine di Agroscope ha analizzato in via sperimentale i punti forti e deboli di quattro diversi sistemi di coltivazione sotto il profilo ecologico, agronomico ed economico. L’agricoltura biologica figura in cima alla classifica per i servizi ecosistemici, seppure rimanga ancora indietro per la resa rispetto a quella convenzionale.

Finora non è stato possibile quantificare con precisione i vantaggi concreti dei prodotti biologici per l’ambiente; ora grazie a un esperimento a lungo termine durato per oltre un decennio si è riusciti a determinare sistematicamente in che modo quattro diversi sistemi campicoli (dall’aratura convenzionale al biologico con aratura ridotta, vedi sotto) influenzano la compatibilità ambientale, la produttività e l’economia.

Secondo lo studio, i metodi di coltivazione biologici e conservativi del suolo favoriscono gli aspetti ambientali rilevanti per l’agricoltura – per esempio la biodiversità, il suolo, l’acqua e l’aria. In media i sistemi campicoli biologici sono due volte migliori per l’ambiente rispetto a quelli dell’agricoltura convenzionale con aratura. Le differenze più marcate riguardano la biodiversità. Un campo coltivato secondo le direttive biologiche presenta una diversità di specie vegetali del 230 per cento superiore rispetto a un campo coltivato in modo convenzionale.
Le differenze sussistono in tutte le colture campicole – soprattutto a causa dell’uso di prodotti fitosanitari chimici di sintesi e di concimi artificiali. Come si evince dai risultati, le differenze riguardano anche l’ecotossicità.

Nell’agricoltura biologica, che non usa prodotti fitosanitari chimici di sintesi, essa risulta inferiore dell’81 per cento. Un altro fattore importante è l’impiego dell’aratura. Rispetto ai terreni arati in modo convenzionale, l’uso ridotto dell’aratura e i due tipi di agricoltura biologica danno risultati migliori, con un’erosione inferiore del 46-93 per cento.

L’esperimento a lungo termine conferma una minore produttività per l’agricoltura biologica (con e senza aratura) ma l’agricoltura biologica può ancora compiere progressi per quello che riguarda la produzione e in una prospettiva sistemica, l’agricoltura biologica e la semina diretta che preserva il suolo sono più equilibrate in termini di resa e di impatti ambientali.

L’esperimento si è svolto presso Zurigo su un campo di circa un ettaro, suddiviso in 128 piccole particelle (plot), ciascuna delle quali adibita per testare un particolare metodo di coltivazione: convenzionale con aratura, convenzionale senza aratura (semina diretta), biologica con aratura e biologica con lavorazione ridotta del suolo. L’esperimento proseguirà per almeno altri sei anni.

fonte: www.agroscope.ch
photo: www.agroscope.ch