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Il 28 novembre 2021 gli aventi diritto di voto sono chiamati a esprimersi sulla legge COVID-19, che permette di sostenere finanziariamente le persone e le imprese colpite dalla pandemia. Il Parlamento l’ha adeguata a più riprese all’evoluzione della situazione epidemiologica, estendendo tra l’altro gli aiuti finanziari e creando le basi legali per il certificato COVID. Contro la modifica del 19 marzo 2021 è stato lanciato il referendum.

In seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19, il Consiglio federale ha dovuto agire rapidamente e ad adottare provvedimenti di ampia portata per proteggere le persone e le imprese. Dal settembre del 2020, quando il Parlamento l’ha adottata, la legge COVID-19 definisce i provvedimenti supplementari che il Consiglio federale può attuare per far fronte alla pandemia e limitare i danni economici; la legge è stata adeguata in ogni sessione: il 18 dicembre 2020, il 19 marzo 2021 e il 18 giugno 2021.

Gli elettori hanno già votato una volta un referendum sulla legge COVID-19: il 13 giugno 2021 si sono espressi sulla versione del 25 settembre 2020, accettandola. In seguito, gli stessi ambienti hanno lanciato un secondo referendum contro la modifica del 19 marzo 2021.

Con la modifica del marzo del 2021, il Parlamento ha esteso gli aiuti finanziari a chi fino a quel momento non ne aveva potuto beneficiare ed aumentato i contributi federali per i provvedimenti adottati, innalzando per esempio la quota di fondi della Confederazione destinata ai casi di rigore. Grazie all’ordinanza COVID-19 casi di rigore è inoltre possibile versare contributi più elevati alle imprese particolarmente colpite dalla pandemia. Sono stati tra l’altro estesi anche l’indennità di perdita di guadagno ai lavoratori indipendenti, l’indennità per lavoro ridotto, gli aiuti finanziari alle istituzioni per la custodia di bambini complementare alla famiglia e gli aiuti finanziari agli operatori culturali. La legge stabilisce inoltre come indennizzare gli eventi pubblici d’importanza sovracantonale che non possono avere luogo a causa del coronavirus.

Il 19 marzo 2021 il Parlamento ha incluso nella legge altri punti: il sistema di tracciamento dei contatti per interrompere le catene di contagio è stato ulteriormente sviluppato ed è stato stabilito che la Confederazione può promuovere lo svolgimento dei test COVID-19 e assumerne i costi. Gli adeguamenti hanno, tra l’altro, consentito di allentare le restrizioni per le persone vaccinate o guarite.

Il Parlamento ha inoltre istituito la base legale per il certificato COVID. Volontario e accessibile a tutti, il certificato documenta l’avvenuta vaccinazione contro la COVID-19, la guarigione dalla malattia o il risultato negativo di un test.

La votazione di fine novembre concerne unicamente gli adeguamenti del 19 marzo 2021. Le altre disposizioni della legge COVID-19 restano in vigore indipendentemente dall’esito dello scrutinio. Se il Popolo li respingerà, gli adeguamenti cesseranno di applicarsi un anno dopo l’entrata in vigore, ossia il 19 marzo 2022.
Per combattere la pandemia, il Consiglio federale si basa principalmente sulla legge sulle epidemie. Questi provvedimenti potranno essere mantenuti o reintrodotti anche qualora la modifica della legge COVID-19 dovesse essere respinta.

Gli argomenti:

Comitato referendario: Per i comitati, la modifica del marzo 2021 è inutile ed eccessiva. A loro parere, le leggi vigenti sono sufficienti per proteggersi dal coronavirus e da altre malattie. Inoltre, la modifica di legge creerebbe una frattura della Svizzera e comporterebbe una sorveglianza di massa di tutti i cittadini.

Consiglio federale e Parlamento: La legge COVID-19, modificata più volte, consente di proteggere meglio le persone e le imprese. Gli adeguamenti del marzo 2021 estendono gli importanti aiuti economici e garantiscono la continuità del sostegno. Il certificato COVID semplifica i viaggi all’estero e permette lo svolgimento di determinati eventi.

fonte: admin.ch
foto: admin.ch