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Il 16 marzo 2022 il Consiglio federale ha adottato la revisione totale dell’«ordinanza che istituisce provvedimenti nei confronti della Bielorussia». Le nuove misure riguardano in particolare il settore commerciale e quello finanziario, la loro attuazione tiene conto delle attività umanitarie; mentre il 18 marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso di aderire alle nuove sanzioni dell’Unione europea (UE) nei confronti della Russia.

In data 2 e 9 marzo 2022 l’UE ha ampliato le sanzioni nei confronti della Bielorussia in relazione alla corresponsabilità di questo Paese per le violazioni del diritto internazionale commesse dalla Russia in Ucraina. Il 16 marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso di riprendere in toto questi provvedimenti, principalmente a carattere commerciale.

E’ vietata l’esportazione in Bielorussia di tutti i beni a duplice impiego (civile o militare) e sono stati ampliati anche i divieti di importazione nei confronti della Bielorussia, che ora includono anche i prodotti del legno e della gomma, ferro, acciaio e cemento.

In base alla nuova ordinanza è vietato fornire finanziamenti pubblici o assistenza finanziaria pubblica per gli scambi commerciali o gli investimenti in tale Paese. Altri provvedimenti in ambito finanziario concernono titoli di credito, mutui e l’accettazione di depositi. Le transazioni con la Banca centrale bielorussa non sono più consentite e alcune banche sono escluse dal sistema di messaggistica internazionale SWIFT.

Il 15 marzo 2022 l’Unione europea ha deciso un ulteriore ampliamento delle sanzioni contro la Russia. Questo quarto pacchetto di sanzioni, oltre alla suddetta lista di sanzioni, già attuata, contiene provvedimenti di ampia portata in ambito commerciale, restrizioni alle transazioni con alcune imprese statali e il divieto di fornire servizi di rating a clienti o organizzazioni russe. Il 18 marzo 2022 il Consiglio federale ha deciso di aderire anche a queste sanzioni dell’UE.

Nel quarto pacchetto di sanzioni dell’UE nei confronti della Russia rientra anche la rimozione della «clausola della nazione più favorita» (MFN Most Favoured Nation) nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). Il Consiglio federale deciderà al riguardo sulla base di un’analisi del DEFR.

fonte: admin. ch