Su raccomandazione della Commissione federale d’arte, l’Ufficio federale della cultura conferisce quest’anno il Gran Premio svizzero d’arte / Prix Meret Oppenheim alle artiste Caroline Bachmann e Klodin Erb e agli ingegneri civili Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini. Da 22 anni sono insignite con il Gran Premio svizzero d’arte / Prix Meret Oppenheim personalità di spicco del mondo dell’arte, della mediazione artistica, dell’architettura, della ricerca o della critica. Quest’anno il riconoscimento va a Caroline Bachmann e Klodin Erb, due figure femminili eccezionali della pittura svizzera, e agli ingegneri civili Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini per il loro contributo unico alla cultura della costruzione di qualità.
Il Gran Premio svizzero d’arte / Prix Meret Oppenheim 2022 sarà consegnato unitamente agli altri Premi svizzeri d’arte, il 13 giugno a Basilea. La cerimonia, aperta al pubblico, sarà seguita dalla vernice della mostra «Swiss Art Awards», nella quale saranno presentati i videoritratti delle vincitrici e dei vincitori del Gran Premio svizzero d’arte. La mostra si terrà a margine della fiera d’arte moderna e contemporanea Art Basel in programma dal 13 al 19 giugno.
Caroline Bachmann :
«È solo una questione di luce!» (Caroline Bachmann)
Nata a Losanna nel 1963, Caroline Bachmann vive tra Cully e Berlino ed è autodidatta. I suoi quadri, che realizza molto lentamente, raffigurano la natura in una maniera sintetica che le conferisce una forma di eternità.
I suoi ritratti di artiste attive in Svizzera o all’estero o di pittori del passato sono figli di una tradizione, ma anche tasselli di una sorta di manifesto. Le sue innumerevoli viste sul lago Lemano o sulle montagne di notte o al sorgere del sole sono al tempo stesso omaggi all’eterno rinnovarsi di un paesaggio locale e celebrazione cosmica del matrimonio degli elementi.
Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini:
«Gli argomenti intuitivi non contano, il nostro è lavoro mentale. L’elemento ludico consiste nel ricomporre costantemente il costrutto intellettuale.» (Jürg Conzett)
«Spesso mettiamo in questione i progetti commissionatici. Perché il nostro intento non è semplicemente costruire ponti.» (Gianfranco Bronzini)
Gli ingegneri Jürg Conzett (nato ad Aarau nel 1956 e residente a Tamins) e Gianfranco Bronzini (nato a Poschiavo nel 1967 e residente a Bonaduz) dimostrano che l’arte ingegneristica fa sempre parte della cultura della costruzione, non da ultimo per il fatto che entrambi non ritengono di essere al servizio di architetti di spicco, ma rivendicano il loro ruolo nel dare forma ai progetti. In tutti i loro lavori il filo conduttore è intervenire in modo appropriato nel paesaggio, nella città e nelle strutture esistenti, seguendo un approccio costruttivo, economico ed estetico.
Jürg Conzett e Gianfranco Bronzini lavorano insieme dal 1994 e gestiscono uno studio a Coira dal 1996. Per il loro lavoro hanno ottenuto svariati riconoscimenti, tra cui il Premio svizzero per le costruzioni in acciaio Prix Acier 2021 per la passerella Negrelli.
Klodin Erb:
«Per me non è importante parlare di come dipingo o di come nasce la mia pittura. Mi interessa molto di più capire perché uno si mette a dipingere e che sentimenti prova facendolo.» (Klodin Erb)
Nei suoi mondi iconografici espressivi e fantastici Klodin Erb (nata a Winterthur nel 1963 e residente a Zurigo) rileva le situazioni e gli umori della società e dei media del presente. Il mezzo principale con cui si esprime è la pittura. Con grande curiosità l’artista sonda costantemente i confini della pittura. Attenta osservatrice, si interessa ai cambiamenti in atto nelle nostre strutture sociali e alle sfide che dobbiamo affrontare. Incursioni in altri mezzi espressivi come film, installazioni o collage si rivelano fonti d’ispirazione estremamente proficue in tal senso e l’artista può trasporre nella pittura le immagini che ne ricava.
fonte: Ufficio federale della cultura
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