In Svizzera si è tenuto, all’ inizio di giugno 2022, un sondaggio supplementare sullo studio «Sicurezza 2022» edito dall’Accademia militare (ACMIL) presso il PF di Zurigo e dal Center for Security Studies (CSS) del PF di Zurigo.
A causa della guerra in Ucraina scoppiata il 24 febbraio 2022, 1003 persone aventi diritto di voto rappresentative della Svizzera tedesca, della Svizzera francese e del Ticino sono state intervistate telefonicamente tra il 30 maggio e il 17 giugno 2022 dall’istituto demoscopico «LINK».
Dal sondaggio emerge che le cittadine e i cittadini svizzeri guardano al futuro con maggiore pessimismo rispetto a gennaio 2022, sia per quanto concerne il futuro prossimo della Svizzera sia in relazione al futuro della situazione politica mondiale. Una maggioranza del 58% ritiene che in futuro aumenteranno i conflitti armati in Europa.
La popolazione svizzera è ancora chiaramente a favore del principio di neutralità, con un consenso dell’89% ma per la prima volta da oltre 20 anni, tuttavia, cala il grado di approvazione della neutralità svizzera. In generale, la neutralità viene considerata in modo molto più critico rispetto agli ultimi anni. Per esempio, soltanto il 58% delle cittadine e dei cittadini svizzeri è ancora convinto che la neutralità protegga la Svizzera dai conflitti internazionali. Nel gennaio 2022 questo dato si attestava ancora al 69%. L’interconnessione della Svizzera a livello internazionale è considerata sempre più spesso come un ostacolo alla neutralità.
Il consenso a un avvicinamento della Svizzera alla NATO ha raggiunto il suo livello più alto anche se una netta maggioranza di cittadine e cittadini svizzeri continua a dichiararsi contraria. Rispetto a prima della guerra in Ucraina è molto più condivisa la posizione secondo cui l’adesione a un’alleanza difensiva europea garantirebbe alla Svizzera una maggiore sicurezza rispetto al mantenimento della neutralità.Il consenso sulla necessità dell’esercito è salito all’80%.
fonte: admin.ch
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