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Pubblicata il 23 agosto 2022 dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) la prima analisi a livello nazionale sull’acqua potabile, il rapporto «Gewässer in der Schweiz – Zustand und Massnahmen» sullo stato delle acque e dell’acqua.

Il sistema idrico della Svizzera è costituito da un insieme di laghi, torrenti e fiumi e dalle acque sotterranee. Per la prima volta questo sistema è stato oggetto di una valutazione integrale. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha analizzato i risultati dei programmi di monitoraggio nazionali, delle indagini cantonali e degli studi scientifici e li ha riassunti in un rapporto globale, il quale illustra i successi raggiunti, ma anche le lacune dello stato delle acque in Svizzera.

Il rapporto sulle acque mostra che negli ultimi decenni la qualità dell’acqua di laghi e fiumi è migliorata in determinati ambiti: in seguito agli elevati investimenti nello smaltimento delle acque urbane e nei sistemi di depurazione solo una piccola parte degli inquinanti degli insediamenti è ormai rilasciata nelle acque di laghi e fiumi. Le concentrazioni di fosforo nei laghi sono quindi in calo sin dagli anni Ottanta del secolo scorso e si può fare il bagno senza alcun timore praticamente ovunque.

Dal 2011, la legge sulla protezione delle acque tutela fiumi, torrenti e laghi più naturali che vengono rivitalizzati, ovvero viene incrementato lo spazio che possono occupare e vengono rimosse le opere di sistemazione idraulica. Per riportare l’intero sistema idrico al suo stato naturale occorrono tuttavia sforzi supplementari. Fiumi, torrenti e laghi svolgono infatti un ruolo centrale anche per la conservazione della biodiversità.

Benché la qualità dell’acqua sia migliorata in alcune ambiti, spesso non soddisfa i requisiti minimi stabiliti dalla legge. Secondo il rapporto sulle acque, i pesticidi provenienti dall’agricoltura e i farmaci diffusi nelle acque di scarico urbane incidono sulla qualità di molti corsi e specchi d’acqua dell’Altopiano e delle pianure vallive. Le acque sotterranee sono ampiamente inquinate da nitrati e dai prodotti di degradazione dei pesticidi. Pertanto, vi sono luoghi in cui il loro utilizzo come acqua potabile è possibile solo in misura limitata.

Alcuni laghi e corsi d’acqua hanno tuttora un tenore eccessivo di fosforo e di azoto. Di conseguenza, il tenore di ossigeno in alcuni laghi è decisamente troppo basso e porta alla morte di pesci e piante. Inoltre, i fiumi svizzeri trasportano una quantità eccessiva di azoto che viene riversata in mare.

Anche il cambiamento climatico ha un impatto significativo: nel Reno, presso Basilea, la temperatura media è aumentata, ad esempio, di oltre 2 °C dagli anni Sessanta del secolo scorso. Di conseguenza, le piante e gli animali amanti del freddo diventano più rari. Si stanno invece diffondendo animali e piante meno esigenti e specie esotiche. Questo andamento aggrava la situazione di molti corsi e specchi d’acqua dell’Altopiano, che offrono ormai solo pochi habitat per una flora e una fauna diversificate. Il forte deterioramento delle acque si riflette anche nelle Liste rosse. Oltre il 50 per cento di tutte le specie che vivono nei corsi e specchi d’acqua e nelle loro immediate vicinanze sono minacciate o già estinte.

Gli scenari idrologici pubblicati dall’UFAM nel 2021 (Hydro-CH2018) mostrano che i cambiamenti climatici modificheranno la disponibilità delle risorse idriche.

Occorre adeguare la gestione delle acque. Nel maggio 2022, il Consiglio federale ha quindi incaricato gli uffici federali competenti di istituire un sistema nazionale di rilevamento precoce e di allerta della siccità. Tale sistema deve contribuire all’adozione di misure tempestive appena si manifesta una situazione di siccità per prevenire un forte impatto negativo sull’ambiente e l’economia.

Le acque allo stato seminaturale resistono meglio ai cambiamenti climatici e possono autorigenerarsi. Occorre rendere più naturale il sistema idrografico. I corsi e specchi d’acqua potranno così svolgere anche in futuro i loro compiti di fornitori di acqua potabile, di habitat per flora e fauna diversificati e di aree ricreative.

fonte: Ufficio federale dell’ambiente UFAM
foto: pixabay