Un progetto di collaborazione tra l’Istituto Svizzero (Roma) ed il Cabaret Voltaire (Zurigo) Con: Bassem Saad, Ceylan Öztrük, Guerreiro do Divino Amor, Giorgio Zeno Graf, Industria Indipendente, Ivona Brđanović, Maya Olah, Mathis Pfäffli, Michèle Graf & Selina Grüter, MigrArt/DACZ (Deniz Damla Uz & Niştiman Erdede), Ramaya Tegegne, RM, Sandra Mujinga, Shirana Shahbazi e Ursula Biemann. E una vetrina storica con materiale d’archivio e manifesti di Rivolta Femminile, Le Nemesiache e Anna Oberto. Visibile fino al 18 febbraio 2024
Poetry for Revolutions: A Group Show with Manifestos and Proposals è un progetto espositivo nato dalla collaborazione tra l’Istituto Svizzero e Cabaret Voltaire, che si svolge simultaneamente a Roma e Zurigo. La mostra fa riferimento all’importanza storica e al potenziale del manifesto come mezzo di espressione politica e artistica che sfida le strutture di potere dominanti.
In questo contesto, numerose/i artiste/i e scrittrici/scrittori hanno concepito dei manifesti contemporanei affrontando temi di attualità, tra cui la crisi ecologica, il potere del linguaggio e le questioni sociopolitiche contemporanee. I manifesti sono esposti sia nella loro forma originale, sia come copie in bianco e nero che il pubblico può liberamente prendere dall’espositore creato appositamente dall’artista Ceylan Öztrük.
Oltre ai manifesti, alcune/i delle/degli artiste/i in mostra presentano opere aggiuntive, come le opere scultoree di Ceylan Öztrük, di Mathis Pfäffli e di Sandra Mujina, le fotografie di Shirana Shahbazi, l’opera sonora di Industria Indipendente, le video-installazioni di Bassem Saad e di Ursula Biemann, o l’installazione neon di Michèle Graf e Selina Grüter, all’ingresso principale della VillA.
La mostra include documenti storici di Rivolta Femminile, del collettivo Le Nemesiache e dell’artista Anna Oberto, offrendo un’immersione nella storia del femminismo italiano degli anni ’60 e ’70 attraverso il lavoro di movimenti che hanno giocato un ruolo significativo nel ridefinire la cultura e l’identità femminile in Italia e all’estero.
Il progetto Poetry for Revolutions è il risultato di una conversazione in corso tra le curatrici Gioia Dal Molin e Salome Hohl sulla responsabilità politica del loro ruolo all’interno del contesto istituzionale. In un momento di crisi politica, sociale ed ecologica diffusa, è inevitabile chiedersi se quello che si fa è sufficiente e si sollevano domande come: qual è il significato di un manifesto oggi? quali sono le nuove forme di ribellione nell’era attuale? O ancora, quali parole o pensieri potrebbero essere oggi affissi sui muri di Roma o Zurigo?
La mostra a Roma (fino al 18 febbraio 2024) coincide con un display al Cabaret Voltaire, Zurigo, visibile dal 06.10.2023 al 31.03.2024.
Il Cabaret Voltaire è stato fondato nel 1916 a Zurigo da Hugo Ball e Emmy Hennings, tra gli altri, ed è considerato la culla del Dada. Il Cabaret Voltaire è un luogo in cui confrontarsi con il proprio presente e con i suoi mezzi di espressione attraverso le discipline. Queste esigenze nei confronti di un’istituzione hanno la stessa urgenza oggi come nel 1916. Le posizioni storiche e le strategie contemporanee che affinano il nostro giudizio politico ed estetico possono essere discusse sullo sfondo dadaista. Il Cabaret Voltaire funziona contemporaneamente come ‘locale’ per artiste/i, centro di competenza e luogo di mediazione per Dada, nonché piattaforma per l’arte contemporanea e il dibattito.