Il 17 per cento della popolazione residente – ossia 1,2 milioni di persone o una persona su sei – afferma di essere stato vittima di discriminazione razziale negli ultimi cinque anni. Il fenomeno colpisce soprattutto i giovani e le persone con retroterra migratorio. Questo è quanto emerge dal nuovo monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo pubblicato per la prima volta online.
Il nuovo monitoraggio del Servizio per la lotta al razzismo pubblicato sul sito www.razzismo-in-cifre.ch fornisce informazioni su chi discrimina e chi è discriminato e su dove, come e quanto spesso si discrimina. Come emerge dall’analisi dei dati, in Svizzera il razzismo e la discriminazione razziale sono una realtà per una parte crescente della popolazione: sempre più persone dichiarano infatti di esserne vittima. Particolarmente colpite dal fenomeno sono le persone di età compresa tra i 15 ed i 39 anni e quelle con retroterra migratorio. Il monitoraggio rileva anche gli atteggiamenti della popolazione nei confronti di determinate minoranze e della diversità in generale.
La discriminazione razziale si manifesta in tutti gli ambiti della vita: in ufficio, allo sportello, in classe o sui trasporti pubblici. Nell’indagine sulla convivenza in Svizzera e nella statistica dei casi trattati dai servizi che fanno parte della Rete di consulenza per le vittime del razzismo, il mondo del lavoro è da tempo l’ambito più citato, con tendenza al rialzo. Le forme di discriminazione sono molteplici e vanno dalle disparità di trattamento nelle procedure di assunzione agli insulti e al mobbing sul lavoro, fino alla discriminazione salariale. Al secondo e terzo posto seguono lo spazio pubblico (30 %) e la scuola (27 %).
Come emerge chiaramente dai risultati del monitoraggio, sono necessari interventi a molti livelli. Occorre ad esempio prestare maggiore attenzione al razzismo strutturale sul mercato del lavoro od a scuola. Questa forma di razzismo è annidata in valori, comportamenti e pregiudizi radicati nella società che sfociano nella discriminazione persistente o nell’emarginazione di determinati gruppi.
Dal 2010, il Servizio per la lotta al razzismo monitora l’evoluzione del razzismo e della discriminazione analizzando i dati provenienti da diverse fonti. A cadenza biennale traccia un quadro della situazione che consente di avere una visione d’insieme del fenomeno a livello individuale, istituzionale e strutturale. L’obiettivo è mettere a disposizione le basi necessarie per una politica contro il razzismo efficace e fondata sui fatti.
I risultati del monitoraggio, si fondano, oltre che su dati statistici su ambiti centrali della vita e su gruppi specifici della popolazione, su analisi delle sentenze giudiziarie e del lavoro di consulenza. Per la prima volta, il Servizio per la lotta al razzismo si è servito dei risultati dell’indagine sulla convivenza in Svizzera realizzata dall’Ufficio federale di statistica per monitorare anche la discriminazione razziale. Le cifre e i fatti essenziali e le misure necessarie sono inoltre illustrati in modo conciso in un opuscolo.
Fonte: Segreteria generale DFI
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