Nel 2022 il 74% della popolazione della Svizzera viveva in uno dei 52 agglomerati del Paese. Dall’inizio degli anni 2010, il numero degli agglomerati è aumentato, in quanto ne sono stati identificati tre nuovi.
Ogni agglomerato comprende un centro urbano denso composto da uno o più Comuni e dai Comuni della cintura dell’agglomerato, che hanno una relazione funzionale con questo centro. Nei 52 agglomerati della Svizzera vivono 6,6 milioni di persone, pari al 74% della popolazione. Circa la metà (1034) dei 2131 Comuni svizzeri fa parte di un agglomerato. Undici agglomerati sono transfrontalieri. Le parti di questi agglomerati situate fuori dai confini della Svizzera hanno una popolazione di 1,5 milioni di persone e comprendono 367 Comuni.
Da questa attualizzazione emergono tre nuovi agglomerati: Burgdorf, Mels – Sargans e Reinach (AG). Nel complesso si osserva una relativa stabilità a livello degli agglomerati. La quota della popolazione che vive negli agglomerati (esclusa quella nelle parti in territorio estero) rimane pressoché invariata rispetto al decennio precedente (+1,4%). I 49 agglomerati definiti a suo tempo permangono, 13 dei quali con esattamente lo stesso perimetro. Gli altri hanno guadagnato o perso qualche Comune, nella maggior parte dei casi con ripercussioni minime in termini di popolazione. Il numero di Comuni nucleo, invece, è generalmente aumentato, mentre quello dei Comuni delle cinture di agglomerato è diminuito, il che indica una tendenza all’espansione delle zone nucleo ad alta densità di popolazione.
Con i dati recenti, 172 Comuni sono stati definiti «città statistiche», ovvero dieci in più di prima. Questa definizione statistica della città permette tra l’altro di evitare che i Comuni rurali altamente popolati, ma composti da diversi paesi di grandi dimensioni, siano considerati città. Le città statistiche raggruppano il 49% della popolazione e il 65% dei posti di lavoro.
Secondo la tipologia urbano-rurale aggiornata, il 24% dei Comuni è urbano, il 49% rurale e il 27% intermedio. I Comuni urbani, che coprono solo il 17% del territorio, accentrano il 65% della popolazione e il 76% dei posti di lavoro. I Comuni rurali, invece, occupano il 57% del territorio, ma ospitano solo il 14% della popolazione e il 9% degli impieghi.
I diversi livelli geografici sono definiti in base alla densità, alle dimensioni e caratteristiche specifiche dei Comuni nonché alle relazioni funzionali tra di essi. Queste caratteristiche cambiano con il tempo a causa della complessa interazione di vari fenomeni, tra cui l’evoluzione demografica, lo sviluppo economico, la periurbanizzazione e lo sviluppo delle vie di comunicazione. Per tenere conto di queste variazioni, all’inizio di ogni decennio l’UST ricalcola la classificazione di tutti i Comuni nelle varie nomenclature. Le definizioni di questi livelli geografici non sono state modificate, ma i perimetri e le tipologie sono stati calcolati sulla base dei dati più recenti disponibili, a partire dai primi anni 2020.
Le definizioni dello spazio a carattere urbano, degli agglomerati o delle tipologie dei Comuni consentono spesso di portare alla luce relazioni o strutture e svolgono quindi un ruolo importante nelle analisi statistiche. Queste definizioni permettono ad esempio di misurare le disparità regionali e di analizzare in modo differenziato la struttura della popolazione. Questi livelli geografici possono anche servire da quadro di riferimento, in particolare per la politica regionale e degli agglomerati.
Fonte: Ufficio federale di statistica
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