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Il 21 gennaio 2025 la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha aperto il WEF 2025 , assieme al suo fondatore, il professor Klaus Schwab.

L’incontro annuale del World Economic Forum offre ai membri del Consiglio federale l’occasione di allacciare numerosi contatti e intrattenere colloqui.

La Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF), incontrerà a Davos diversi capi di Stato e di Governo. Per quanto riguarda i contenuti, la priorità verrà data alle relazioni che la Svizzera intrattiene con i Paesi europei, l’Unione europea (UE) e i Paesi del G20. I temi dei colloqui verteranno sull’attuale situazione di tensione a livello geopolitico e sugli sviluppi internazionali in ambito economico e finanziario.

Assieme alla Presidente partecipano all’evento il Consigliere federale Guy Parmelin, vicepresidente del Consiglio federale e capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), il Consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), la Consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS), la Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) e il Consigliere federale Beat Jans, capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP).

Anche quest’anno la Svizzera ufficiale è rappresentata all’incontro annuale del Forum economico mondiale (WEF) nella “House of Switzerland”, situata in posizione centrale all’interno dello stadio del ghiaccio dell’HC Davos, si proporrà come luogo di incontro e di dialogo. Oltre agli spazi riservati agli incontri dei consiglieri federali, dei membri della delegazione svizzera e dei loro ospiti e partner internazionali, la struttura ospiterà una serie di eventi tematici organizzati in collaborazione con diversi uffici federali e attori del mondo politico, economico e scientifico.

La Presidente, nel suo discorso inaugurale, ha ricordato che “il benessere di uno Stato e dei suoi cittadini non è frutto del caso, bensì è possibile individuare delle regole e dei principi” che “i Paesi che si dotano di istituzioni inclusive, tutelano i diritti dei propri cittadini e promuovono la concorrenza leale prosperano. Dove potere e risorse sono concentrati nelle mani di pochi, invece, benessere collettivo e pace sociale non attecchiscono”.(…) “La forza interna e di conseguenza il benessere e la stabilità dei singoli Stati favoriscono infatti anche la comunità internazionale, la cui forza è in ultima analisi la somma di quella dei suoi membri”.