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Il 20 e il 21 febbraio 2025, Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), è in Italia. A Roma sono previsti colloqui ufficiali a livello ministeriale su varie tematiche riguardanti l’economia, la scienza e l’agricoltura. Il programma prevede inoltre anche una visita presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Svizzero di Roma (ISR).

Lo scopo del viaggio del consigliere federale consiste nel consolidare e nel rafforzare le relazioni bilaterali con lo Stato italiano nei settori dell’economia, della scienza e dell’agricoltura. In quanto Paese confinante nonché membro dell’Unione europea, l’Italia è uno dei principali partner della Svizzera in questi ambiti. Le cooperazioni con gli Stati con cui la Confederazione intrattiene i rapporti più stretti sono importanti, in particolare alla luce degli attuali sviluppi geopolitici.

Per quanto riguarda l’economia, nella capitale italiana si terrà un incontro con Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del «Made in Italy». Il colloquio verterà sulle relazioni economiche bilaterali tra i due Paesi, su questioni inerenti all’economia elvetica e sulle problematiche di natura geoeconomica che caratterizzano l’attualità. Inoltre Guy Parmelin si intratterrà con rappresentanti di aziende svizzere presenti sul territorio italiano.

L’incontro con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, servirà a confermare e a rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali nei campi della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Il consigliere federale farà poi visita anche all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e all’Istituto Svizzero di Roma. Fondata nel 1947, quest’ultima istituzione promuove gli scambi culturali e scientifici tra la Svizzera e l’Italia.

Al termine di questa serie di incontri, Guy Parmelin avrà modo di confrontarsi anche con il Ministro italiano dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. Il programma prevede un colloquio sulla cooperazione bilaterale nel settore agricolo e un dialogo sulle rispettive politiche agrarie. Nell’ambito dei colloqui bilaterali dedicati all’agricoltura, la Svizzera e l’Italia intrattengono già uno scambio con cadenza regolare su tematiche di interesse riguardanti l’attualità.

Per la Svizzera lo Stivale rappresenta uno dei partner più importanti in ottica commerciale: infatti lo Stato italiano si colloca rispettivamente al quarto (scambi di beni, 2024) e al quinto posto della graduatoria (scambi di servizi, 2023) in termini di rilevanza. Il commercio bilaterale di beni e servizi ammonta a più di 1 miliardo di franchi a settimana. Le zone frontaliere rivestono una notevole importanza ai fini degli scambi commerciali con il Bel Paese: basti pensare che generano circa il 40 per cento delle transazioni. Infine la Svizzera apporta ingenti risorse nel contesto dell’economia italiana: approssimativamente 1500 aziende elvetiche investono circa 26 miliardi di franchi e creano oltre 96 000 posti di lavoro.

L’Italia è uno dei maggiori partner della Svizzera nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione. Questa cooperazione viene incentivata tramite svariati strumenti. Tra il 2018 e il 2023, il Fondo nazionale svizzero ha finanziato oltre 1900 progetti che prevedevano una cooperazione diretta con l’Italia. Nell’ambito del programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione Orizzonte Europa (2021-2027), finora i ricercatori svizzeri e quelli italiani collaborano alla realizzazione di oltre 700 progetti. In tale contesto, la Penisola si colloca al secondo posto della graduatoria per quanto concerne gli Stati con cui la Confederazione realizza il maggior numero di progetti comuni.

Fonte: Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca
foto: pixabay