L’adeguamento agli standards internazionali porterà ad una graduale perdita della sovranità fiscale?
Questo ed altri sono stati gli interrogativi che la gremita Sala Congressi dell’Hotel Majestic di Torino per il 76° Congresso del Collegamento si è posta oggi all’annuale appuntamento Svizzero in Italia. Il benvenuto della Presidente Irene Beutler ha aperto il Congresso, seguito dal saluto del Ministro Pietro Lazzeri per conto dell’Ambasciatore Svizzero in Italia, impegnato a Berna per la preparazione della prossima visita del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano.
Ospiti illustri come il prof. Paolo Bernasconi, consulente del Ministro delle Finanze Federale Svizzero, eminenza in materia fiscale; l’avv. Fulvio Pelli, Presidente della Banca dello Stato del Canton Ticino, già Presidente del PLR; dr. Paolo Ludovici dello Studio Maisto di Milano; avv. Paolo Bottini dello Studio Baer & Karrer di Lugano; avv. Markus M. Wiget, membro del Comitato del Collegamento e responsabile della rubrica legale della Gazzetta Svizzera.
L’informazione è partita dalle notizie sulle trattative Italia – Svizzera in materia fiscale.
Ed è proseguita con l’illustrazione circa la grande difficoltà delle banche svizzere per l’attesa delle nuove procedure che il Parlamento vorrà approvare secondo il calendario del luglio 2015. Interessante per esempio la tematica sulla fiscalità agevolata in particolare per i risparmi di clienti minorenni.
Vivo interesse ha provocato tra i convenuti l’analisi proposta sul rapporto tra economia reale e piazza finanziaria. L’armonizzazione dei blocchi est-ovest creatasi dopo la caduta del muro di Berlino ha tolto alla Svizzera quel ruolo privilegiato di mediatore nei rapporti tra i due blocchi. La crisi che la Svizzera ha vissuto negli anni ’90 la ha resa preparata all’attuale mercato. Un mercato aperto e mondiale per i prodotti industriali ma parzialmente internazionale per i servizi finanziari con un rischio di de-industrializzazione del mercato industriale stesso. Nasce così un Conflitto di interessi tra i clienti ed i banchieri che potrebbe risolversi con un accesso al mercato finanziario. Un modello efficiente potrebbe sicuramente essere l’imposta alla fonte sul modello Rubik.
Una approfondita analisi dei profili fiscali italiani e svizzeri in particolare sulla “Voluntary disclosure”, decreto legge italiano presentato dal Governo italiano all’inizio dell’anno 2014, non convertito in Legge, ha fatto emergere la riflessione della necessità di esprimere estrema fiducia nell’amministrazione fiscale.
Sicuramente una certezza: l’antico concetto di “segreto bancario” è morto, forse si potrà parlare di privacy, confidenzialità ma di null’altro.
La seconda parte del Congresso ha visto gli interventi istituzionali ed informativi sul “dovere elettorale” dei cittadini svizzeri residenti all’estero comunicati dal Presidente dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, Jacques Simon Eggli, dal Capo supplente dell’unità relazioni con gli Svizzeri all’estero DFAE – Direzione Consolare DC e dalla co-direttrice OSE Ariane Rustichelli.
La chiusura del Congresso con la storia del Circolo Svizzero di Torino illustrata da Franco Schellenbaum, presidente della società di soccorso di Torino ed infine Irene Beutler, Presidente del Collegamento, nel ringraziare e salutare tutti i convenuti, ha dato appuntamento a maggio del prossimo anno a Genova per il 77° Congresso Svizzero in Italia.