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Il 6 maggio è una data che lega profondamente la storia della Chiesa e la storia della Svizzera, in particolare della Guardia: nel 1527 fu una data di morte, oggi è una data di vita.

foto di Alessandro Lisci

foto di Alessandro Lisci
In memoria del Sacrificio delle 147 Guardie trucidate nel 1527 per la difesa di Papa Clemente VII dall’assalto dei lanzichenecchi di Carlo V durante il “Sacco di Roma”, il 6 maggio si svolge la solenne Cerimonia del Giuramento delle nuove reclute del più piccolo esercito del mondo.

Il supremo Atto di fedeltà al Papa viene reso davanti ad Autorità ecclesiastiche, Civili e Militari ed ai loro familiari.

Una cerimonia semplice, sobria ma piena di significati intensi con momenti suggestivi che costante nel tempo prosegue dal 1506, anno in cui 150 giovani svizzeri comandati dal capitano Kaspar von Silenen e reclutati per conto di Papa Giulio II delle Rovere come guardia personale, dopo aver varcato il Gottardo in pieno inverno, giunsero a Roma, attraverso la Porta del Popolo.

Quest’anno vedrà l’esordio congiunto dei nuovi vertici della Guardia Svizzera Pontificia, nominati dal Santo Padre: Monsignor François Pascal Burri, Assistente Spirituale e nuovo cappellano della Guardia Svizzera Pontificia dal primo settembre 2014 ed il Colonnello Christoph Graf, Comandante della Guardia Svizzera Pontificia dal 7 febbraio 2015.

Giuseppe Rusconi ci segnala un ampio colloquio con il colonnello lucernese sugli ultimi trent’anni del Corpo elvetico al servizio del Papa. L’intervista appare su rossoporpora.org “Guardia svizzera: intervista al comandante Christoph Graf” e nel ‘Giornale del Popolo’ di Lugano, inserto ‘Catholica’ «Un privilegio prezioso: la Svizzera ne sia cosciente»
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