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«Forum Sviritmo circandiano1luppo territoriale» é la rivista dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) che, sul numero 3/15: «Lo sviluppo territoriale e la notte – Le conseguenze della società delle 24 ore» (ordinabile per posta presso l’UFCL, 3003 Berna, al prezzo di fr. 10.25 IVA inclusa), affronta le complesse sfide poste da una società non-stop alla pianificazione degli spazi pubblici.

Vogliamo veramente una città delle 24 ore? Vogliamo che le regole del giorno valgano anche durante la notte? Il ritmo circadiano, coniato da Franz Halberg, viene annullato? L’alterazione del ritmo veglia-sonno come modifica il complesso “orologio biologico interno” dell’organismo che si mantiene sincronizzato con il ciclo naturale del giorno e della notte mediante stimoli naturali come la luce solare e la temperatura ambientale? E gli stimoli di natura sociale come per esempio la periodicità dei pasti e gli stimoli sincronizzatori in che misura reagiscono?

Il gioco vale la candela?

Il limite orario di apertura degli esercizi commerciali è stato abolito nella maggior parte dei Cantoni, i trasporti pubblici funzionano quasi 24 ore su 24: la classica distinzione tra giorno e notte che fino a tutto il ventesimo secolo nelle città e nei paesi indicava la notte come sinonimo di calma e silenzio, é saltata.

Nell’articolo di fondo il geografo francese Luc Gwiazdzinski, che si occupa di urbanistica temporale all’Università di Grenoble, analizza il fenomeno da una prospettiva storico-scientifica. L’alternanza tra il giorno e la notte ha modificato l’intera vita sulla terra, compresi il funzionamento delle nostre città e la nostra vita quotidiana individuale e sociale. Il territorio urbano viene sfruttato sempre più intensamente e questa densificazione, secondo l’architetto zurighese Rainer Klostermann, riduce la libertà.

Il modello di società non-stop fa discutere, più che per le nuove opportunità che offre per gli eccessi che porta con sé.

La pubblicazione è disponibile anche in formato pdf seguendo il link alla pagina web dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale.