Analisi della Coldiretti: crollo dei raccolti in tutta Europa a causa del clima che ha portato gelate e grandine e che ha fatto sparire dagli alberi un frutto su quattro, riducendo la produzione di molte specie di frutta come pesche, ciliegie, nettarine, albicocche, susine.
Le bizzarrie del tempo faranno sentire le loro conseguenze anche sulla spesa alimentare, in Italia il raccolto di frutta ha subìto un calo che varia dal 15% al 30% a seconda dei prodotti e delle regioni ed anche nella produzione europea di frutta a nocciolo è prevista una contrazione che oscilla tra il 10% ed il 30% rispetto al 2017 in conseguenza dell’andamento climatico e dell’«annata di scarico delle piante» dopo le elevate produzioni dello scorso anno.
Dato che il crollo della produzione farà sentire i suoi effetti sui prezzi al consumo e sulla reperibilità dei prodotti, Coldiretti suggerisce di verificare l’origine della frutta, preferendo prodotti locali o nazionali che non debbono affrontare grandi spostamenti, perché, a seguito degli accordi commerciali stipulati dall’UE e fortemente contestati, è permesso l’ingresso nell’Unione a prodotti agroalimentari provenienti da Paesi dove è ancora consentito l’uso di pesticidi dannosi per la salute umana – che sono vietati in Europa – e dove le coltivazioni sono realizzate in condizioni di sfruttamento; per questo Coldiretti suggerisce di comprare direttamente dagli agricoltori ricordando che le piccole imperfezioni che possiamo trovare sui frutti non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.
Secondo l’indagine Coldireti/Ixè la ricerca di sicurezza e genuinità porta l’88% degli italiano a prediligere l’acquisto di frutta e verdura locali poiché l’Italia è il Paese con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari del mondo (0,6%).
Purtroppo i danni arrecati dal maltempo non si limitano alla sola frutta estiva, infatti il loro effetto si farà sentire anche sui raccolti autunnali di molte coltivazioni, a partire dall’olivo dove si avranno almeno 25 milioni di piante colpite e con danni fino al 60% in alcune zone particolarmente vocate.