La Triennale di Milano nell’ambito dell’undicesima edizione del “Triennale Design Museum” – inaugurata lo scorso 14 aprile e che resterà aperta fino a gennaio 2019. – propone una rassegna di 180 opere, pezzi che sono delle icone del design, le “più rappresentative del design italiano”.
Una selezione di 180 opere – per la maggior parte provenienti dalla Collezione Permanente del Triennale Design Museum, realizzate tra il 1902 e il 1998 e individuate come le più rappresentative del design italiano per il loro portato di innovazione tecnico-formale, per l’estetica, per la sperimentazione, per la riconoscibilità e il successo di pubblico – introduce la problematica di quali debbano essere i pezzi imprescindibili esposti in un Museo del design e di cosa possa essere considerato una “icona” e, ancora, se questo termine sia realmente efficace quando applicato al contesto del design.
I materiali esposti sono organizzati cronologicamente in cinque periodi: 1902-1945, 1946-1963, 1964-1972, 1973-1983, 1984-1998. La scelta di tenere il 1998 come termine della selezione, lasciando volutamente scoperto l’ultimo ventennio, permette agli storici di analizzare la disciplina con la giusta distanza critica e temporale ma intende anche sottolineare il grande cambiamento di parametri in corso che rende difficile esprimersi su un panorama ancora così mutevole.
I cinque approfondimenti tematici sono dedicati a: politica, geografia ed economia, tecnologia e comunicazione.
Tra le opere esposte vi sono anche i lavori dell’illustratrice e graphic designer svizzera Lora Lamm.
Nata nel 1928 nella cittadina di Arosa, nei Grigioni svizzeri, Lora Lamm si traferisce a Milano nel 1953 dopo essersi diplomata alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. In Italia ha lavorato negli anni ’60 per Pirelli e La Rinascente.
Infine nel 1963 Lora Lamm rientra a Zurigo, città vive e lavora tutt’oggi, come partner presso Frank C. Thiessing e si dedica al packaging e al design di mostre.
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