Una visita che inizia alle pratiche religiose africane, ripercorre i cammini che si intrecciano con il sacro, il divino. Attraverso i culti di possessione, la divinazione tanto quanto i cattolicesimo e l’islamismo, vi porta nel cuore di un’Africa contemporanea che si estende al di là delle frontiere.
La mostra “Africa. Le religioni dell’estasi”, visitabile fino al 6 gennaio 2019, rivela la ricchezza delle pratiche religiose africane. Lungo il percorso delle mostre il pubblico si immerge in una atmosfera di misticismo e scopre il fervore dei credenti.
Più di 400 pezzi inediti, tratti dalle collezioni del MEG, Museo Etnografico di Ginevra, sono arricchiti dalle immagini di cinque fotografi contemporanei di fama internazionale.
Una serie di brevi testimonianze filmate presentano il punto di vista degli adepti.
Il percorso è disseminato di una serie d’installazioni di un’artista etiope che rivelano la nozione del sacro nelle religioni autoctone africane.
L’esposizione segue il filo conduttore dell’estasi religiosa, una comunione intensa con le forze divine: è uno stato in cui una persona si trova trasportata fuori di sé e dal mondo reale.
Il percorso della mostra svela le tre religioni monoteiste (islam, cristianesimo e giudaismo), le religioni africane autoctone, i culti di possessione e gli universi magico-religiosi. Queste pratiche religiose si ritrovano oggi anche nelle Americhe ed in Europa dove si sono largamente diffuse grazie alla diaspora.
L’Africa, quindi, vista non più come spazio geografico ma come spazio culturale.
Photo: Pixabay.com