Il Consiglio federale ha dato seguito alla sua decisione del 18 dicembre sulla riorganizzazione della fase sperimentale del voto elettronico per cui i Cantoni potranno nuovamente effettuare prove limitate di voto elettronico, impiegando sistemi completamente verificabili.
La sicurezza del voto elettronico sarà garantita da norme più precise, prescrizioni più severe in materia di trasparenza, una collaborazione più stretta con esperti indipendenti e da una verifica efficace effettuata su mandato della Confederazione.
Con la riorganizzazione della fase sperimentale il Consiglio federale mette a frutto gli insegnamenti tratti dalla precedente fase di sperimentazione. A tal fine si basa su un rapporto della Confederazione e dei Cantoni, adottato il 30 novembre 2020, concernente la riorganizzazione e la ripresa delle prove, oltre che sul relativo catalogo di misure.
In futuro la Confederazione autorizzerà unicamente l’impiego di sistemi completamente verificabili. Questa importante misura è intesa a garantire la sicurezza del voto elettronico: la completa verificabilità per consentire di accertare eventuali manipolazioni dei suffragi espressi elettronicamente. Prescrizioni più severe in materia di trasparenza e un maggiore coinvolgimento di esperti indipendenti nelle fasi di concezione, sviluppo ed esame dei sistemi contribuiranno inoltre a promuovere un processo di costante miglioramento.
Il ruolo della Confederazione dovrà essere rafforzato, in modo che la verifica dei sistemi e del loro esercizio effettuata da esperti indipendenti avvenga su mandato diretto della stessa Confederazione. I sistemi dovranno inoltre essere sottoposti ad una verifica pubblica continua, ricorrendo in particolare ad un programma di «bug bounty».
Le informazioni pertinenti fornite dal pubblico dovranno essere indennizzate finanziariamente. Già oggi il diritto federale esige la pubblicazione del codice sorgente e della documentazione dei sistemi di voto elettronico. Si prevede di pubblicare i sistemi e le componenti di sistema futuri sotto una licenza Open Source. Per quanto riguarda i sistemi esistenti, si tratterà di valutare se singole componenti potranno essere poste sotto una licenza di questo tipo.
Nella prossima fase di sperimentazione sarà ammesso al voto elettronico al massimo il 30 per cento dell’elettorato cantonale ed al massimo il 10 per cento di quello nazionale. Ogni Cantone continuerà a decidere da sé se intende effettuare prove di voto elettronico. Anche l’acquisizione dei sistemi rimarrà di competenza cantonale. La Confederazione continuerà a fissare il quadro normativo e sarà responsabile del rilascio delle autorizzazioni. Il Consiglio federale ha incaricato la Cancelleria federale di procedere all’attuazione progressiva, da effettuarsi in collaborazione con i Cantoni, delle misure necessarie alla riorganizzazione e di presentargli, entro la metà del 2021, un progetto da porre in consultazione comprendente i necessari adeguamenti dell’ordinanza sui diritti politici (ODP) e dell’ordinanza della Cancelleria federale concernente il voto elettronico (OVE). Le prove potranno riprendere una volta che le basi giuridiche saranno state adeguate e che i sistemi saranno stati sottoposti con successo a una verifica indipendente.
Il voto elettronico si iscrive nella Strategia di e-government Svizzera della Confederazione e dei Cantoni. Dal 2004, 15 Cantoni hanno effettuato complessivamente più di 300 prove di voto elettronico. Attualmente non è data la possibilità di votare elettronicamente, non essendo disponibile alcun sistema conforme alle prescrizioni previste dal diritto federale. Per la prossima fase sperimentale verranno adottate misure che garantiscano un funzionamento stabile attraverso l’utilizzo di sistemi completamente verificabili.
Alcuni Cantoni prevedono di reintrodurre il voto elettronico nel corso dei prossimi anni.
fonte: admin.ch
photo: pixabay