La Commissione federale contro il razzismo (CFR) pubblica oggi il nuovo numero della rivista TANGRAM dedicato al razzismo strutturale in Svizzera. Con questo nuovo numero di TANGRAM, la CFR intende sensibilizzare l’opinione pubblica a un fenomeno spesso ancora incompreso e minimizzato.
«Razzismo strutturale» è il concetto attualmente utilizzato per descrivere i meccanismi che entrano in gioco nella riproduzione delle disuguaglianze. Designa una situazione in cui alcuni gruppi sono vittima di esclusione, di rapporti di subordinazione e di svantaggi profondamente e storicamente radicati nella società. In questo nuovo numero di TANGRAM, la CFR presenta le ultime ricerche sul tema e le osservazioni condotte sul terreno. Inoltre fa il punto della situazione sulla dimensione strutturale del razzismo in Svizzera, considerando numerosi ambiti della vita quotidiana: occupazione, alloggio, educazione e formazione, diritto, polizia, media, politica in materia di asilo.
Afferma la sociologa Denise Efionayi-Maeder. «La Svizzera ha inoltre sviluppato forme proprie di razzismo, in particolare nei confronti degli ebrei, degli jenisch, dei rom e in generale delle persone con un retroterra migratorio, relegate nel corso dei secoli soprattutto a forza lavoro». I contributi di questo numero mostrano che la discriminazione è presente in tutti gli ambiti della vita quotidiana e si ravvisa anche nella prassi delle istituzioni. Si manifesta nelle disuguaglianze in materia di ricchezza, reddito, accesso all’occupazione e all’alloggio, nella formazione, come pure nella pratica del profiling razziale. Le possibilità di tutela giuridica dal razzismo strutturale sono molto limitate.
Le istituzioni e la società sono chiamate a riflettere in modo serio e duraturo sulle loro norme e regole, sui loro valori e sulle loro culture.