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La prossima esposizione universale si terrà nel 2025 a Osaka, in Giappone. La Svizzera intende sfruttare questo grande evento internazionale, che gode di un’ampia copertura mediatica, quale piattaforma per approfondire ulteriormente le relazioni con il Giappone e per dare prova di forza innovativa e sostenibilità, presentando il padiglione più leggero dell’esposizione.

Dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 si svolgerà a Osaka la prossima esposizione universale, dedicata al tema «Delineare la società del futuro per le nostre vite» («Designing future Society for our Lives»). Gli organizzatori prevedono la partecipazione di circa 150 Paesi e 28 milioni di visitatrici e visitatori. Il Giappone, che ospita l’evento, riveste una grande importanza per la Svizzera in quanto è uno dei principali partner economici in Asia.

«La nostra presenza a Osaka costituirà un’importante vetrina per far conoscere e per posizionare la Svizzera come un Paese innovativo e affidabile, che contribuisce attivamente ad affrontare le grandi sfide globali. Ecco perché la nostra partecipazione non deve produrre solo un effetto sul grande pubblico, ma anche ripercuotersi con un impatto a lungo termine in ambito economico e scientifico», afferma Alexandre Edelmann, capo di Presenza Svizzera a.i.

Fulcro della partecipazione all’Expo 2025 di Osaka è il posizionamento della Svizzera quale polo innovativo e trainante, con particolare attenzione ai tre ambiti tematici seguenti: «vita» («Life»), incentrato sulle scienze della vita, sulla salute e sull’alimentazione; «pianeta» («Planet»), focalizzato su ambiente, sostenibilità, clima ed energia; e «l’essere umano aumentato» («Augmented Human»), dedicato alla robotica e all’intelligenza artificiale. L’obiettivo è illustrare, la forza innovativa del Paese al servizio della sostenibilità e della prosperità attraverso iniziative concrete, progetti di ricerca, servizi e prodotti.

Il Padiglione svizzero all’Expo 2025 di Osaka non catturerà l’attenzione solo per la sua struttura a globo, contraddistinta da cinque «sfere» e circondata da un rigoglioso paesaggio verde, ma anche perché si tratterà del padiglione con l’impronta ecologica più bassa di tutto l’evento. La copertura degli spazi espositivi è composta da una pellicola sorretta da una struttura ultraleggera. Con un peso di appena 400 kg, pari solo all’1 per cento di quello dei tradizionali rivestimenti per edifici, per trasportarla bastano due o tre biciclette cargo. La copertura è riciclabile e, una volta terminato l’evento, sarà convertita in mobili originali.

In quanto membro fondatore dell’Ufficio internazionale delle esposizioni («Bureau International des Expositions», BIE), la Svizzera ha partecipato alla maggior parte delle esposizioni universali tenutesi finora. Sotto la guida di Presenza Svizzera del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), è riuscita con il Padiglione svizzero a creare un marchio interessante sia per il pubblico straniero che per i partner nazionali.

fonte: Dipartimento federale degli affari esteri
foto: pixabay