In ciascuna delle circa 250 formazioni professionali di base vengono trasmesse, oltre alle abilità professionali, anche le conoscenze professionali e la cultura generale. All’inizio del 2026 la Confederazione, in collaborazione con i Cantoni, le organizzazioni del mondo del lavoro e altre cerchie interessate, procederà alla revisione delle prescrizioni minime per l’insegnamento della cultura generale. D’intesa con il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) ha deciso di mantenere, in aggiunta alla nota scolastica basata su esami periodici e al lavoro finale approfondito, un esame finale da svolgersi in forma scritta oppure orale.
Nelle formazioni professionali di base la cultura generale rappresenta il 20 % della procedura di qualificazione, insieme all’esame delle conoscenze professionali e all’esame pratico. a revisione delle prescrizioni minime per l’insegnamento della cultura generale è in corso da diversi anni. Nella revisione sono stati coinvolti non solo i partner della formazione professionale ma anche le scuole professionali, le associazioni dei docenti, gli esperti della Scuola universitaria professionale per la formazione professionale (SUFFP), le alte scuole pedagogiche e altri attori interessati. Nel 2024 si è svolta una procedura di consultazione ordinaria. L’unico punto controverso è stato la sostituzione dell’esame finale scritto con un lavoro finale approfondito accompagnato da un esame orale; ad ogni modo, la maggioranza degli attori ha approvato anche questa proposta.
Dopo la consultazione, tuttavia, questo punto ha suscitato alcune controversie a livello politico, che hanno indotto la SEFRI a riesaminare la questione. Come proposto l’11 febbraio 2025 dalla Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-CS), spetterà ai Cantoni che gestiscono o sorvegliano le scuole scegliere la forma d’esame, ovvero se continuare a proporre l’esame finale scritto o se organizzare un esame orale. Questa soluzione è in linea con l’ottima collaborazione nella formazione professionale e consente di tenere adeguatamente conto delle condizioni cantonali in materia di politica formativa. Inoltre, permette di garantire gli obiettivi della revisione della cultura generale nonché un’attuazione praticabile.
La SEFRI ha avviato un’ulteriore consultazione con i partner della formazione professionale e gli uffici federali interessati. L’obiettivo rimane l’entrata in vigore il 1° gennaio 2026. Le scuole professionali attendono questa revisione dal 2019 per poter aggiornare i loro programmi d’istituto. In stretta collaborazione con i partner della formazione professionale, la SEFRI adotterà le misure necessarie per l’emanazione dell’ordinanza e per l’attuazione della revisione, garantendo nel contempo la qualità e la comparabilità dei titoli. L’ordinanza prevede anche, dopo sette anni, una valutazione delle disposizioni al fine di verificare se la soluzione per la procedura di qualificazione della cultura generale si è dimostrata valida.
Ciascuna delle circa 250 formazioni professionali di base (tirocini) si conclude con una procedura di qualificazione, articolata in diversi campi di qualificazione. L’insegnamento della cultura generale è disciplinato da un’ordinanza e da un programma quadro d’insegnamento della SEFRI. Attualmente, questa materia viene insegnata secondo le basi legali del 2006. Nel 2019 insieme ai partner della formazione professionale la SEFRI ha avviato una valutazione e nel 2022 è stata lanciata la riforma. I partner si sono posti l’obiettivo di rafforzare la cultura generale, in particolare attraverso un approccio orientato alle competenze, regole chiare per l’insegnamento e le procedure di qualificazione nonché una promozione mirata delle competenze.
fonte: Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI
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